Depositata la perizia sull’affondamento del “Rosinella”. Si aprono nuovi interrogativi

Una delle fasi di recupero a cura della “Orca commercial diving” di Ponza oggi, a sei mesi dall'affondamento, del peschereccio Rosinella

Sulla tragedia del Rosinella, il peschereccio affondato a largo di Gaeta nel quale sono morti il comandante Giulio Oliviero e i due marinai tunisini Khalifa e Saipeddine Sassi, nascono nuovi interrogativi.

La perizia è stata depositata due giorni fa dall’esperto della navigazione, Giovanni Di Russo, incaricato dal sostituto procuratore della Repubblica di Cassino Marina Marra che si sta occupando di coordinare le indagini per venire a capo di quanto realmente successe al natante.


Il peschereccio, ritrovato integro il 19 aprile del 2016, sarebbe affondato in pochi minuti, l’Epirb-sonar doveva azionarsi a contatto con l’acqua ma stranamente non è accaduto, l’imbarcazione di salvataggio era ancora legata al natante.

Diverse stranezze alle quali si somma il rinvenimento del corpo del comandante, il 26 ottobre del 2016, aggrovigliato nelle reti, in una botola trasformata in un ripostiglio sotto il letto in cui dormiva proprio Oliviero.

Una serie di singolarità alle quali la Procura di Cassino intende dare risposte in attesa che venga depositata anche la relazione del patologo utile a chiarire le cause della morte del comandante del Rosinella.