Il pilota può tornare a volare: lo ha deciso il Tar della Toscana

Il tribunale amministrativo regionale per la Toscana, la sezione prima, si è pronunciato con ordinanza sul ricorso presentato da E.C., pilota dell’esercito, rappresentato e difeso dall’avvocato di Gaeta Cosmo Leccese, contro il ministero della Difesa.

Il difensore di Gaeta ha chiesto e ottenuto la sospensione dell’efficacia del provvedimento di trasferimento di autorità dal comando militare dell’esercito Friuli Venezia Giulia della sede di Trieste al comando ufficio operazioni della sede di Firenze. Un trasferimento che stabiliva che il ricorrente dovesse svestire la tuta di volo per sedere in un ufficio, senza però comprenderne le reali motivazioni.


Il collegio giudicante con presidente il giudice Armando Pozzi, ha ritenuto di accogliere la domanda di sospensiva così come chiesto dall’avvocato Leccese in quanto: “Il provvedimento impugnato è del tutto sprovvisto di motivazione e ciò, pur considerata la natura speciale degli ordini in materia militare in cui tale obbligo si atteggia in maniera attenuata, appare confliggere, oltre che con l’art. 3 della legge numero 241 del 1990, con i principi generali di trasparenza e imparzialità sottesi all’agire della pubblica amministrazione, ivi compresa quella militare, impedendo non solo il diritto di difesa dell’interessato, ma anche il vaglio di legittimità del giudice”.

Il collegio giudicante si è pronunciato accogliendo la domanda cautelare e rinviando al 17 maggio prossimo per la trattazione sostenendo anche che a ulteriore sostegno della tesi difensiva “la relazione prodotta dall’amministrazione non ha fatto che avvalorare la tesi secondo la quale era possibile motivare il provvedimento di trasferimento d’autorità, non sussistendo particolari ragioni di segretezza o speditezza dell’azione amministrativa”.

In buona sostanza il giudice amministrativo ha ritenuto che il pilota è stato trasferito senza nessuna ragione.

Lo studio legale Leccese ha accolto la decisione del Tar toscano con soddisfazione soprattutto perchè il pilota dell’elicottero dell’esercito “Mangusta”, titolare del ricorso, potrà tornare a indossare la tuta di volo piuttosto che sedere in un ufficio.