Aggressioni e minacce di morte, stalker 54enne di Terracina allontanato da moglie e figli

Gli Agenti della Squadra Anticrimine del Commissariato di Terracina, dopo una complessa attività istruttoria, hanno dato esecuzione alla misura cautelare personale, dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla vittima e ai suoi familiari, emessa nei confronti di M.A. terracinese di 54 anni resosi responsabile dei reati di stalking e maltrattamenti in famiglia nei confronti della coniuge.

La tormentata e drammatica storia che ha afflitto la vittima, anch’essa di Terracina, si è protratta per anni. Alla stessa non sono stati risparmiati atti di inaudita violenza durante i quali il marito le avrebbe più volte stretto le mani intorno al collo nel tentativo di strangolarla.


Già nel corso dell’anno 2005 la donna esausta e provata, sia fisicamente che psicologicamente, aveva chiesto la separazione coniugale salvo poi rinunziarvi per il bene dei due figli minorenni e all’epoca in tenera età.

polizia-stradaleCiononostante i continui soprusi non sarebbero cessati negli anni a venire, durante i quali l’uomo avrebbe intrapreso diverse relazioni extraconiugali che spingevano la donna a chiedere nuovamente la separazione. A questo punto le aggressioni del marito nei confronti della donna facevano registrare una drammatica escalation di violenze sfociate in concrete minacce di morte. In una circostanza lo stalker le puntava un cacciavite al cuore intimandole di ritirare il ricorso per la separazione altrimenti l’avrebbe ammazzata prima della sentenza.

Dopo aver formalizzato una dettagliata denuncia dei fatti alla Polizia di Stato, la donna si affidava ad un centro antiviolenza sulle donne che le forniva assistenza e domicili ad indirizzo riservato. Ciononostante lo stalker per ben due volte riusciva a rintracciare la ex moglie, grazie alla localizzazione del telefono cellulare della stessa, continuando a minacciarla e a protrarle il perdurante stato di ansia nonché il timore per la propria incolumità.

La vicenda aveva l’epilogo sperato con l’accoglimento delle richieste della Polizia giudiziaria, fatte proprie e formulate dal P.M. Dott.ssa PIGOZZO Cristina, che il G.I.P. del Tribunale di Latina Dott. Pierpaolo BORTONE disponeva nei confronti dell’indagato per i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari connesse alla manifesta pericolosità dello stesso”.