Fondi, focus sull’omicidio Zuena: applausi e parole di perdono alle esequie. Le indagini, il profilo del killer, il colpo di scena

*Vincenzo Zuena*
*Vincenzo Zuena*

Giornata caratterizzata da una tempesta di emozioni, quella di ieri. Nel pomeriggio, a Sperlonga si sono tenute le esequie di Vincenzo Zuena, il 79enne ucciso nel proprio appartamento di Fondi lunedì pomeriggio, con circa 30 coltellate al torace: quattro giorni dopo, dal pulpito della chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo, si è parlato di perdono.

Antonio Fragione
Antonio Fragione

Giusto qualche ora prima, nella primissima mattinata a Napoli, nei pressi della stazione ferroviaria di piazza Garibaldi, la polizia pontina e quella del capoluogo campano individuavano il presunto assassino: Antonio Fragione, 34enne pronipote della vittima, con problemi di tossicodipendenza.


Attualmente ristretto a Poggioreale, avrebbe già fornito delle parziali ammissioni. Tra le altre cose, è gravemente indiziato di omicidio pluriaggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dell’uso di armi.

L’ULTIMO, COMMOSSO SALUTO A VINCENZO: LA FIGLIA INDICA LA STRADA DEL PERDONO

Zuena, l 4
La chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo, a Sperlonga, gremita di persone per le esequie del 79enne Vincenzo Zuena

La volontà di far posto alla rabbia porgendo l’altra guancia. Si augurano di avere “il coraggio di perdonare quell’infame gesto”, “la mano assassina” che si è appropriata del loro caro, i famigliari di Vincenzo Zuena.

Proposito fermo nonostante un dolore lancinante, e reso noto ieri pomeriggio in chiusura delle esequie attraverso una lettera aperta scritta di getto dalla figlia Ornella, letta tra i singhiozzi di fronte a decine e decine di presenti. Troppi per essere accolti in un sol colpo nella pur ampia chiesa sperlongana di Santa Maria Assunta in Cielo, dove dalle 16 ha avuto luogo l’ultimo saluto al pensionato ucciso, con molti assiepati nella piazza antistante il plesso mariano.

Zuena, l 3
L’uscita, tra gli applausi, del feretro dalla chiesa

Al perdono, nel corso della sua omelia, si è appellato ripetutamente anche il parroco del paese, don Gaetano Manzo: “Così come Maria Goretti fece con il suo uccisore, che con l’intercessione della Vergine Maria il Signore possa aiutare noi tutti a perdonare”, ha detto alla folla venuta da tutta la Piana a piangere quel “gran lavoratore spaccatosi la schiena sin da ragazzo” per guadagnarsi il pane e portare avanti la famiglia che si era costruito con la moglie Alessandra Trani. Muratore, all’occorrenza anche giardiniere, che ha finito la propria vita “da martire”, ha sottolineato don Manzo.

Come un gran lavoratore l’ha ricordato anche la figlia Ornella nella lettera letta dal pulpito della chiesa. In cui la stessa non ha mancato di ricordare a sé e agli altri che, nonostante a volte potesse apparire un po’ burbero, il padre era una persona speciale, da amare così com’era. “Per lui contava solo il lavoro, ma a me piaceva così”, ha rimarcato tra le tante cose in quella struggente dichiarazione d’amore incondizionato, che ha stretto ancor di più i cuori dei presenti. Che al termine della funzione hanno omaggiato il 79enne scomparso con un lungo applauso, accompagnando infine il feretro verso la tumulazione, effettuata nel cimitero di Sperlonga, paese dove Vincenzo Zuena era nato.

A PAGINA DUE: IL PROFILO DEL PRESUNTO KILLER, LE PRIME PARZIALI AMMISSIONI