Scomparsi da Napoli a dicembre, per la famiglia non è stato un incidente in mare

Elio Antonio Villacidro

La Procura della Repubblica di Napoli riapra le indagini su quel naufragio, non fu un incidente ma qualcosa di più grave, forse un omicidio. Questa richiesta è contenuta in un esposto che hanno inviato all’autorità giudiziaria i familiari di Elio Antonio Villacidro, l’uomo di 80 anni di Napoli ritrovato cadavere il 23 dicembre a 15 miglia al largo di Punta Stendardo a Gaeta, nel tratto di mare lungo la rotta che conduce a Ventotene.

Villacidro aveva fatto perdere le proprie tracce la sera dell’8 dicembre quando decise, insieme ad un suo amico, di prendere a noleggio un gozzo dotato di un motore a 6 cavalli presso il Borgo Marinai. Quanto è successo nel tratto di mare nei pressi di villa Rosbery, residenza napoletana del presidente della Repubblica, lo vogliono accertare i familiari dell’80enne che venne recuperato, ormai in avanzato stato di decomposizione, da una motovedetta della Guardia Costiera di Gaeta che eseguì i primi accertamenti di legge e su, richiesta della magistratura del capuologo campano, trasferì presso l’obitorio del Secondo policlinico, il corpo privo di vita dello sfortunato diportista.


I familiari di Elio Antonio Villacidro – l’altro pescatore sportivo è ufficialmente ancora disperso – vogliono capire cosa sia successo in quelle poche ore diu navigazione e in quest’ottica hanno chiesto copia del verbale di recupero della sua salma. Il figlio della vittima, Emilio, è apparso lapidario: “C’è qualcosa che non torna – ha commentato – la vicenda è strana”.

E una delle piste, inquietanti, più caldeggiate è quella dell’omicidio ma a dirlo definitivamente sarà la Procura della Repubblica di Napoli.