Ponza e De Vizia, una svista rischia di mandare sul lastrico il Comune

Emergono nuovi particolari sulla richiesta milionaria fatta dalla campana De Vizia, colosso nel settore dell’igiene urbana, al Comune di Ponza. E la situazione per l’ente isolano sembra complicarsi. La società, che in precedenza gestiva il servizio di raccolta rifiuti sull’isola, sostiene che il decreto ingiuntivo da 2,9 milioni di euro, chiesto e ottenuto dal Tribunale di Cassino, sia esecutivo e nei giorni scorsi ha sollecitato al Comune il pagamento.

L’azienda reclama alcune fatture non pagate e soprattutto la differenza tra quanto le è stato liquidato e quel che prevedeva il contratto d’appalto. Una vicenda complessa. Nel 2011, prima che la giunta Porzio crollasse sotto i colpi dell’inchiesta e degli arresti per la cosiddetta “cricca”, in cui finì anche il problema della monnezza, l’amministrazione aveva iniziato a rivedere il rapporto con la De Vizia, operazione che portò però poi a termine il commissario prefettizio inviato a Ponza per gestire il Comune.


Alla luce dell’attività svolta dall’azienda, le somme previste dall’appalto vennero giudicate eccessive e alla società l’ente iniziò a liquidare la metà. Scelta mantenuta dalla giunta Vigorelli, considerando anche che sulla vicenda un’altra inchiesta portò all’ipotesi di frode in pubbliche forniture e ad altri arresti.

Sempre l’attuale esecutivo, scaduto il contratto, prima di ultimare la nuova gara, prorogò infine il servizio e pagò sempre la metà, decisione contestata dalla De Vizia, che fece ricorso, ma che venne avallata dal Tar. Poi, però, saltato l’accordo transattivo tra l’ente locale e la società di igiene urbana, il Tribunale di Cassino ha concesso all’azienda il decreto ingiuntivo.

Piero Vigorelli
Piero Vigorelli

Faremo opposizione e dimostreremo di essere nel giusto”, ha subito assicurato il sindaco Piero Vigorelli appena spuntata fuori la notizia. E ha aggiunto: “Con la nuova gara siamo riusciti a triplicare i servizi, a partire da una vera raccolta differenziata dei rifiuti e aggiungendo anche la pulizia di spiagge e sentieri, e paghiamo il 48% in meno”.

Ora è emerso che il decreto è stato notificato all’ufficio ragioneria del Comune, tramite posta certificata, ad agosto. Trascorsi quattro mesi, la De Vizia ha così scritto nuovamente all’ente locale, sollecitando il pagamento e specificando che il decreto è ormai esecutivo. Contro tale atto il Comune ha quindi fatto opposizione. E’ ormai troppo tardi anche per tentare di schivare la stangata? Una svista negli uffici ha reso impossibile non pagare i 2,9 milioni di euro?

A Palazzo sostengono il contrario. E sembra che siano sicuri di ottenere l’annullamento del decreto essendo stato notificato all’ufficio ragioneria e non a quello competente. Una partita milionaria.