Indagine Impero romano: sindaco e dirigente chiedono incontro, ma il Pm preferisce memorie

Sandro Bartolomeo

Volevano chiarire le proprie posizioni, fornire maggiori informazioni e produrre nuovi documenti utili sia alle indagini, nelle mani del pubblico ministero della Procura di Cassino Mattei, che ad alleggerire la propria posizione di indagati. Insomma, come spesso accade in questi casi, gli indagati Sandro Bartolomeo, sindaco di Formia, per voto di scambio e abuso d’ufficio, e il dirigente Gino Forte, hanno chiesto udienza proprio al magistrato del tribunale di Cassino in relazione all’indagine Impero romano. 

Il sostituto procuratore ha però declinato la richiesta e delegato i carabinieri della Compagnia di Formia ad ascoltare quanto avevano da dichiarare i due amministratori comunali. Preferendo al confronto verbale la deposizione delle memorie difensive di entrambi, presso il proprio ufficio, nelle quali sono contenute per iscritto tutte quelle informazioni in più che Bartolomeo e Forte volevano produrre. E che in effetti sono state scritte e depositate.


E’ perciò diventato poi superfluo l’incontro dai carabinieri perchè è chiaro che la volontà dei due era quella di parlare direttamente col magistrato, deputato a decidere sull’iter giudiziaro dell’inchiesta, avendone facoltà, il quale ha però a sua volta facoltà di delegare l’organo inquirente che, nella vicenda Impero romano, è il comando dei carabinieri di Formia, ad accogliere le richieste di audizione. Perciò alla fine sono state depositate le memorie e non vi è stata alcuna deposizione verbale