Playoff e caso Scipione, lieve miglioramento del calciatore. Zarelli: “Il Formia poteva non giocare”

Il quadro clinico del 24enne calciatore del Formia Andrea Scipione resta stazionario, tuttavia un lieve riassorbimento dell’ematoma lascia piccoli spazi di ottimismo. Va comunque precisato che la situazione resta comunque molto grave, perchè Andrea Scipione è ancora in stato di coma. Insomma si tratta di un ottimismo direttamente proporzionale alle gravi condizioni in cui versa il giovane dopo il terribile impatto di domenica scorsa.
Intanto il presidente del comitato regionale Lazio della Lega dilettanti Melchiorre Zarelli, al centro di furiose polemiche circa la decisione di far giocare il playoff promozione tra Formia e Lido dei Pini, nonostante il gravissimo incidente occorso al calciatore Scipione, è tornato sull’argomento, intervenendo alla trasmissione webradio “Undici in campo” e poi riportate dal sito Pontinacalcioshow.it. Nel suo intervento telefonico Zarelli ha precisato le ragioni che lo hanno spinto a prendere quella decisione in pochi minuti, lasciando alla stessa società del Formia la responsabilità di aver scelto comunque di giocare. Nessun accenno invece alla possibilità delle sue dimissioni in un primo momento paventate, a seguito del pentimento sulla decisione presa riportata dalla versione della stessa società Us Formia 1905.
Di seguito l’intervento di Zarelli: “Le telefonate sono state una, fatta al sottoscritto, da parte del Presidente del Formia, alle ore 10,15 circa della mattina di domenica: io mi trovavo in macchina e stavo andando verso Pomezia per la finale di Coppa Lazio Seconda Categoria. Il Presidente mi ha detto, testualmente, che c’era stato un ragazzo, un ragazzo… che andando allo stadio era stato investito da una macchina ed era rimasto ferito, gravemente ferito. Io, semplicemente, ho fatto una riflessione, stando in macchina… una decisione molto rapida perché certamente… e ho detto, ho sollecitato il Presidente di vedere di poter fare la partita, perché sennò avrebbe creato, questo rinvio della partita, dei problemi perché avremmo dovuto costringere le società, soprattutto quella ospite, ma anche quella di casa, a giocare in un giorno feriale perché altrimenti avremmo dovuto spostare questa partita, se si rinviava, la domenica successiva; quando ci sarebbe stata la seconda giornata delle gare dei play off. Quindi avrebbe dovuto slittare di una settimana. E il Presidente, ovviamente, ha fatto la sua riflessione e… hanno giocato.  
Avrebbero potuto anche non giocare: ma certamente era una decisione che avrebbero potuto prendere anche loro e poi far valere… che poi io la gravità dell’incidente l’ho saputa nel pomeriggio. Avrebbero potuto non fare la gara, e fare una richiesta di causa di forza maggiore al giudice sportivo, il quale avrebbe valutato tutta la documentazione che avrebbero presentato, ovviamente, con questa chiarezza della gravità dell’accaduto; e certamente il giudice avrebbe preso una decisione nel far ripetere la partita come in altri casi.
Secondo me, vista la gravità dell’accaduto, che poi a posteriori io vengo a sapere queste cose … vista la gravità dell’accaduto io sono convinto che il giudice avrebbe preso la decisione di far giocare di nuovo la partita. Ci sono stati anche casi nel passato. Quello che in questo momento mi importa più di tutto, lo dico francamente, è la vita di quel ragazzo. Mi auguro che possa superare questo momento.”