Crisi in “Un’altra città”, il direttivo perde i pezzi ma il movimento allarga la base

Paolo Mazza, primo a sinistra, Kristian Franzini, terzo da sinistra, e Paola Villa

Nessun apparentamento, trasversalità ideologica di associati ed elettori, priorità ai progetti e alle buone idee per la comunità prima degli steccati politici e della provenienza partitica e un capillare coinvolgimento dei cittadini nel percorso amministrativo. Con questi chiari impegni il movimento politico Un’Altra città a Formia è nato e cresciuto nel corso dell’ultima campagna elettorale ottenendo alle elezioni amministrative del 2013, un successo straordinario, con i circa 3mila voti convogliati attorno al candidato sindaco Paola Villa. Voti che non sono però bastati per entrare in Consiglio comunale. Ma il movimento non si è perso d’animo e, dopo aver lasciato libertà di voto ai propri sostenitori nel ballottaggio tra i candidati sindaco Maurizio Costa e Sandro Bartolomeo, che ha poi visto uscire vincitore il secondo, rinunciando come promesso ad ogni apparentamento, ha continuato a fare politica, spesso apparendo come l’unica vera opposizione in città, per capacità di denunciare i problemi e per questo rinunciando alla pratica consolidata di abbandonarsi al compromesso in nome dei valori costitutivi, della trasparenza e della “buona politica”.

Paolo Mazza
Paolo Mazza

Insomma, un progetto vincente per l’elettorato, nonostante l’esclusione dal Consiglio comunale, che però ha subito negli ultimi mesi diverse battute d’arresto, tra “faide” interne e riconfigurazioni dell’organigramma. Dinamiche fisiologiche e comunque estranee a nessuna delle forze politiche in città, anzi al contrario ben più aspre e chiacchierate quelle avvenute e raccontate nella maggioranza, nel Pd, in Forza Italia. Ma cosa succede in Un’Altra Città? Anzitutto va raccontata la rivoluzione che sta avvenendo all’interno del direttivo del movimento, dei cui sette componenti in tre hanno già lasciato, tra loro uno è tornato sui propri passi, e un altro sarebbe in procinto di lasciare in virtù dei dissapori interni, o della normale dialettica in seno ad una discussione democratica, dipende da quale punto di vista si vuole osservare.


Rossana Berna
Rossana Berna

Certamente le dimissioni che hanno fatto più rumore sono state quelle di Paolo Mazza, che con Paola Villa e Kristian Franzini era stato uno dei fondatori del movimento e voce autorevole al suo interno, anche in virtù degli 77 voti presi, quarto per preferenze nella lista del movimento, e per un periodo presidente di Un’Altra città. Rimasti in sei, anche Giuseppe Sapia ha fatto un passo indietro, ma solo per ragioni di opportunità, in modo da lasciare il direttivo con un numero dispari di componenti e avere dinamiche più chiare nelle votazioni. Sono poi arrivate quelle dell’attuale presidente Rossana Berna, poi ritirate, ufficialmente per motivi personali, ma con l’ombra del disagio vissuto in queste settimane.

Tornando a Paolo Mazza, pur avendo conservato lo status di associato, la sua è un’autoesclusione tutt’altro che formale visto che pare non partecipi più neanche alle assemblee: un vero e proprio strappo. Assemblee che contano tra i dieci e i quindici componenti. Infine, anche il giovane Marco Grossi, pur affermando di non avere intenzione di lasciare, pare stia vivendo lo stesso disagio che ha creato il terreno fertile per la crisi di alcuni suoi compagni di avventura.

Marco Grossi
Marco Grossi

Insomma, cosa sta succedendo? Pare che a scatenare le spaccature ci sarebbe la proposta del segretario del movimento Kristian Franzini, di avviarsi a creare un nuovo soggetto politico, allargato, di più ampio respiro, con il coinvolgimento di nuove forze in città. Una prospettiva che, seppur compatibile con le tempeste che si stanno scatenando nel governo cittadino e a ridosso del giro di boa del mandato dell’attuale amministrazione, deve fare i conti con l’ardua impresa di trovare una sintesi per consentire la coesistenza tra componenti molto eterogenee tra loro, dai delusi di sinistra alle destre giovanili, fino agli scontenti e chi a votare non ci va da parecchio tempo. Un progetto ambizioso e certamente con i migliori presupposti visti gli ultimi risultati elettorali.

Ma che ci sia qualcosa che non va lo si capisce osservando la “home page” del sito dell’associazione, sulla quale l’ultimo intervento pubblicato risale ormai a più di otto mesi fa (3 settembre 2014). Dal 20 dicembre ad oggi il movimento ha comunicato a mezzo stampa in sole tre occasioni: in quella data con un comunicato rivolto all’assessore Eleonora Zangrillo, circa il caos idrico verificatosi in città a ridosso di Natale, il 27 febbraio con una lettera al sindaco di Casal di Principe Renato Natale sul mese della legalità e il 13 marzo scorso con un comunicato sulla Formia Rifiuti ZeroVale a dire che conoscere ciò che sta accadendo nel movimento risulta difficile.

Paola Villa
Paola Villa

Un discorso a parte merita tuttavia l’instancabile Paola Villa, onnipresente nelle vicende della città e al fianco di lotte per la sanità, per il lavoro, per l’ambiente, per il sociale e contro la criminalità organizzata. E infatti è quasi esclusivamente Paola Villa a denunciare, ad aggiornare o segnalare dalla propria pagina facebook, o da quella del movimento, la linea programmatica del movimento. Intanto nei prossimi mesi è prevista la nuova campagna tesseramenti. Ad oggi l’associazione conta circa una quarantina di associati, diminuiti di circa 20 unità dal periodo delle elezioni del maggio 2013.