Case popolari ai padri separati, intervista al presidente di Gesef

Valentina Pappacena
Valentina Pappacena

Case popolari ai padri separati nel Comune di Latina. La proposta ha subito scatenato la polemica e creato due fronti, separati dal genere: maschi contro femmine per capirci. Perché alla protesta dell’associazione del capoluogo pontino Valore Donna, presieduta da Valentina Pappacena, non si è fatta attendere la replica di un’altra associazione di respiro nazionale, la Gesef (Genitori separati dai figli), presieduta da Vincenzo Spavone.

Per la prima sono semmai le donne a essere vittime dell’uomo e delle separazioni e a loro deve casomai essere dedicata una quota parte nelle graduatorie per l’assegnazione di case popolari. Versione completamente contraria, e sulla quale si era già espresso con un comunicato stampa di replica, è quella di Spavone della Gesef per il quale la realtà indica invece come siano sempre i padri le vere vittime sacrificali della fine di un rapporto, specie se ci sono dei figli di mezzo.


E non usa mezzi termini Spavone ricordando alla Pappacena di fare attenzione alle parole che usa per non rischiare di incorrere nella denuncia penale per diffamazione. Il riferimento di Spavone è ad un passaggio preciso nel comunicato di Valore Donna dove viene affermato che le ragioni delle separazioni e quindi motivo per le assegnazioni di case a donne, sono spesso le violenze degli uomini. Una generalizzazione che non può rappresentare la realtà secondo Gesef, che invece sottolinea come la violenza sia di un sistema istituzionale e giudiziario che, insieme alle donne, per troppo tempo ha messo da parte gli uomini relegandoli troppo spesso alla disperazione e alla miseria.