Rimpasto politico a Ponza, intervista all’ex assessore Silverio Coppa

L'ingresso del Comune di Ponza

“Durante l’inverno che facciamo?”. Nascono forse anche da questa domanda, e dalla mancata risposta, le dimissioni, peraltro è stato subito sostituito dal primo cittadino – L’ASSESSORE AI PORTI (comunicato stampa Vigorelli) –, dell’architetto Silverio Coppa, ormai ex assessore allo sviluppo economico dell’isola di Ponza. “Ma senza deleghe funzionali non si può fare nulla e questo non lo sopportavo più, mi sentivo in un ruolo ambiguo che non mi appartiene”. Ponza, ma anche Ventotene, o quei piccoli borghi, Sperlonga, che si svuotano quando finisce l’estate e i turisti salutano. Sempre più tapparelle abbassate, abitazioni e negozi chiusi per mesi. E attività che cessano. Realtà che si spopolano per poi riaprire ai primi caldi. E nel frattempo?

Il racconto dell’architetto, già consigliere comunale d’opposizione in una passata amministrazione isolana, è un resoconto dall’interno, non esaustivo, di Ponza nei primi anni di amministrazione Vigorelli. E fedele a se stesso, peraltro le ragioni delle dimissioni sono protocollate scansione0044, l’ex assessore racconta: “Abbiamo cominciato con un grande entusiasmo e con tre obiettivi primari: la legalità, un progetto a lunga scadenza ma atteso quale quello della portualità, opere pubbliche vedi anche la rete fognaria”.


Ricorda Coppa che: “All’inizio non è stato affatto facile: siamo stati costretti dalle condizioni di emergenza a una sorta di autogestione forzata. Chiamavamo il Comune: la biblioteca. Non c’era il segretario comunale, e nessuno dopo quello che era successo con il precedente sindaco Porzio voleva venire sull’isola. E poi mancavano dirigenti. Così abbiamo fatto squadra, studiato pratiche tutti i giorni: è stato molto faticoso ma formativo. La situazione ha cominciato a sbloccarsi l’anno successivo, alcuni incarichi sono stati dati ma io sono rimasto in stand by, senza quelle deleghe funzionali che mi avrebbero permesso di esercitare le mie funzioni amministrative, anche di proposta: faccio l’architetto, sono nato e vivo a Ponza, penso di conoscere il territorio”.

E invece cosa è successo? “Che mi sono dimesso: se nessuno mi ascolta, che ci sto a fare?”, taglia corto l’ex assessore ma è solo per un attimo quando poi apprende che è stata assegnata una delega assessorile ai porti al consigliere Giuseppe Feola, per alcuni un fedelissimo del primo cittadino: “Io Vigorelli non lo conoscevo prima di cominciare questa esperienza amministrativa: di vista sì ma non di persona – racconta Coppa – . Tra me e lui non ci sono stati e non ci sono rancori personali semmai attriti di natura esclusivamente amministrativa. Era, ed è, un personaggio noto a livello nazionale: all’epoca della scelta del sindaco, la sua presenza è stata, a mio parere, un’opportunità. Delega ai porti? – si sorprende Coppa -. Mi giunge nuova. E’ noto a tutta l’isola che in Consiglio comunale il Sindaco aveva revocato a sé anche questo ruolo. E’ una grossa novità”, aggiunge in un tono che sà di amarezza.

“Per me la legalità è progresso economico per tutti. E vanno rispettate le leggi ma se facciamo solo divieti, non so come si può definire”. Che sembrerebbe uno slogan della più dura opposizione ma in realtà introduce una riflessione sul lavoro e sul vivere a Ponza. “In questo momento sull’isola abbiamo il Pai bloccato, l’edilizia praticamente bloccata, problemi al settore della pesca. C’è il turismo due mesi ma il resto dell’anno cosa facciamo? Faremo il porto, va bene – continua Coppa – ma nel presente, soprattutto in questo momento, bisognava muovere l’economia. Personalmente ho lavorato al Piano di Sviluppo Rurale: a Ponza ci sono vigneti storici che vanno tutelati e ripresi. Un tempo i pescatori isolani si dedicavano anche, e molto, all’agricoltura – aggiunge -. Sono stato diverse volte a Roma alla sede della Regione per avviare l’iter del progetto regionale “terre ai giovani”: abbiamo steso, la prima volta per l’isola, una banca dati dei terreni incolti e comunali da poter affidare… E spero dopo di me si prosegua… Perché non è nemmeno stato facile: non avevo una delega specifica … E nemmeno un ufficio: io non l’ho mai avuto Avremmo smosso un po’ la microeconomia dell’isola: la vita di tutti i giorni, quella che permette a Ponza di non spopolarsi perchè è questo quello che si deve evitare”. Una delle critiche che vengono mosse al sindaco è che, nonostante i pubblici buoni propositi, Ponza rischia di diventare un’isola per pochi e aperta solo pochi mesi l’anno: “A partecipare a questa trasformazione non ci potrei stare e fino a quando sono stato in questa amministrazione, questa situazione non è mai emersa. Ma – aggiunge -, il Sindaco non mi ha mai chiamato in causa nelle sue scelte: sono stato sempre tenuto fuori”.

Un esempio? “Immagini una conferenza dei servizi…” . Quella del 14 aprile su Cala dell’Acqua? “Quella che vuole lei – sorride al telefono l’ex assessore -. Io che sono l’assessore allo sviluppo economico dovrei essere presente ed esercitare delle funzioni amministrative. E invece non vengo neanche convocato. Cosa ci sto a fare? Divento oltre che inutile anche ambiguo verso chi mi chiede conto del mio operato… Meno male che me ne sono andato”, saluta l’ex assessore.