Crollo del Tubo Ponte: “Boom di assunzioni al Consorzio”

Mancano poco più di due mesi alla ripresa dell’irrigazione dei campi, ma dal Consorzio di Bonifica ancora non ci sono risposte certe per gli agricoltori. Il Primo maggio si inizia e scatta il count down per le braccia agricole dei tre comuni aurunci, Minturno, Castelforte e Santi Cosma e Damiano. Sono loro che ci raccontano come vivono queste giornate tra incertezze e soluzioni che ancora non arrivano: “Tra piccoli agricoltori e grandi aziende, siamo in oltre duemila. Il nostro lavoro rappresenta il motore dell’economia locale, tuttavia ancora non arrivano risposte certe sulla nuova stagione che dovremo affrontare”.

canale-ponte1Racconta Luigi: “Ho calcolato di aver versato al Consorzio di Bonifica oltre diecimila euro in questi ultimi cinque anni. I loro rappresentanti più volte ci hanno spiegato che per mancanza di fondi non si riesce ad arrivare ad una soluzione. Noi però abbiamo stimato che le quote che versiamo annualmente, unendo Castelforte, Minturno e Santi Cosma, raggiungono cifre che superano un milione di euro. Quindi noi i fondi li versiamo e li versiamo regolarmente, come mai loro ci ribattono che hanno un problema di fondi? Parallelamente voci ci descrivono un boom di assunzioni nel Consorzio di Bonifica. Sinceramente siamo stanchi di aspettare”.


canale-ponte-rottoRoberto ci descrive la sua esperienza: ” Paradossalmente quest’anno le bollete da pagare sono arrivate a gennaio, molto in anticipo perché in genere le versiamo ad ottobre. Dunque abbiamo pagato per un servizio che non abbiamo avuto, e i miei campi di mais, senza acqua si sono tutti seccati. Un terreno medio, per esempio di 9 ettari, può arrivare a versare al Consorzio oltre duemila euro all’anno”.

Aggiungono gli agricoltori, infatti, come il Consorzio abbia cercato di tamponare l’intoppo, con pompe aggiuntive, ma queste non ce l’hanno fatta ad arrivare a tutti e nemmeno sono servite a garantire il fabbisogno quotidiano di acqua di cui necessitano i campi nella stagione estiva. Inoltre ricordano come periti agrari della Coldiretti, già il mese di luglio, a seguito del crollo del Tubo Ponte hanno esaminato le loro situazioni, per redigere una stima dei danni, che però, ancora oggi non è arrivata. Saverio Viola, direttore provinciale della Coldiretti, raggiunto al telefono, rimarcando l’importanza della questione ha garantito che entro breve periodo arriveranno risposte. Circa quaranta agricoltori hanno affrontato una denuncia collettiva attraverso la Coldiretti.

E ancora commentano le bracce agricole di Santi Cosma e Damiano: “Ricostruendo le tappe di questa vicenda, ricordiamo che a dicembre 2013 si verificò un furto di rame che poi ci ha lasciato maggio e giugno senza acqua. Poi a luglio il crollo del ponte, ma da anni si sapeva che erano presenti delle perdite, allora perché tanta incuria?”.

Lo scorso 11 febbraio, ha avuto luogo un incontro al comune di Santi Cosma e Damiano tra il commissario del Consorzio e il vicesindaco Vincenzo Petruccelli e l’assessore alle Attività Produttive Costantino Bozzella, nonché delegazioni dei tre comuni aurunci, proprio per chiedere lo stato dei lavori relativi al ripristino del tubo ponte del Garigliano. In sintesi si convergerebbe nell’acquisto di pompe autonome alimentate elettricamente, per un costo di circa 150.000 euro, ma si aspetta ancora la conferma dal Consorizio.