Latina, sequestro ai cantieri del consigliere Malvaso

In corso il blitz della Guardia Forestale che sta sequestrando il cantiere delle palazzine di proprietà del consigliere comunale Vincenzo a Via Piave. Di seguito il comunicato stampa del Nipaf.


Personale del Nucleo investigativo (Nipaf) in forza a questo Comando Provinciale, coadiuvato da personale dei Comandi Stazione, sta dando esecuzione, nel capoluogo provinciale, al Decreto di Sequestro Preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale Ordinario di Latina in data 22.01.2014 (Mara Mattioli) su richiesta del sostituto procuratore Gregorio Capasso.

Il sequestro riguarda un grande complesso residenziale/commerciale antistante la strada denominata “Via Piave”, articolato su più livelli (4 piani fuori terra e piano seminterrato) e costituito da ben 23 appartamenti e locali destinati ad attività commerciale situata al piano terra, per un valore commerciale stimato di 10 milioni di euro.

L’area su cui isequestro nipaf malvasonsiste la struttura edilizia risulta essere di proprietà della srl Piave Costruzioni a cui veniva rilasciato da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale di Latina il permesso a costruire ora ritenuto illegittimo dall’Autorità Giudiziaria inquirente.Il sequestro è l’epilogo di una intensa e complessa attività di indagine svolta dal Nucleo Investigativo del CFS di Latina, sotto l’attento e costante coordinamento di Gregorio Capasso, che ha portato alla luce diverse criticità rilevate, non solo sui titoli edificatori rilasciati alla Piave Costruzioni S.r.l. ma, più in generale, sulle procedure amministrative che hanno portato all’approvazione della variante di Borgo Piave, anch’essa ritenuta illegittima dal GIP del Tribunale di Latina.

In particolare la variante al PPE (che ha permesso al lotto di proprietà della Piave Costruzioni Srl di aumentare esponenzialmente la capacità edificatoria), veniva approvata dalla Giunta Comunale di Latina sul presupposto, non ritenuto fondato, che le modifiche apportate a tale piano particolareggiato esecutivo fossero conformi al piano regolatore generale (PRG), escludendo, in tal modo, il Consiglio Comunale (organo a cui sono attribuite le competenze per le variazioni urbanistiche), laddove le stesse, in realtà, incidevano in maniera rilevante sulla strumentazione generale (PRG).

sequestro nipaf malvaso 2Nello specifico la variante al PPE, approvata con Delibera G.M. n°359/12 e successiva Delibera G.M. n°03/2013, non è stata ritenuta conforme alle previsioni di PRG che prevedevano, nell’area in esame, una fascia di rispetto di 30 metri che andava ad interessare buona parte del lotto di proprietà della Piave Costruzioni Srl..

La cancellazione della fascia di rispetto prevista dal PRG determinava una variante al medesimo piano e quindi, ritenuto di competenza del Consiglio comunale e successivamente della Regione Lazio.

Infine, la variante prevedeva la modifica della tipologia degli edifici da BC/2 (Bassa Continua/2, h max 10,50 numero piani 2 + piano terreno) a tipologia AC3 (Alta Continua h max 13,75 numero piani 3 + piano terreno), con conseguente significativo incremento della volumetria (da mc. 2.900 previsti dall’originario PPE ad una volumetria complessiva pari a 9.762 mc).

L’indagine vede coinvolti, a vario titolo, 14 persone tra amministratori pubblici locali, professionisti e imprenditori. Le ipotesi di reato contestate dall’Autorità Giudiziaria sono: abuso d’ufficio, falso ideologico e abuso edilizio.