Golfo di Gaeta fortemente inquinato: i primi dati del Progetto Samobis

La mappa dell'inquinamento nel Golfo di Gaeta (Progetto Samobis)

Il Golfo di Gaeta versa in una situazione di grave inquinamento di origine sia organica che inorganica. E’ il dato emerso dal Progetto Samobis, finanziato dalla Provincia di Latina, che abbiamo pubblicato sul nostro settimanale “H24 Inchieste” attualmente in edicola. Il progetto pilota “Samobis” è il frutto di un protocollo d’intesa tra la Provincia di Latina, Arpa Lazio, l’Università la Sapienza di Roma – Dipartimento di Biologia Ambientale per monitorare le acque superficiali interne e costiere.


Secondo quanto emerso dalle analisi della “Sapienza” (si attendono ancora quelle dell’Arpa), nel sud pontino siamo in presenza di inquinanti azotati come ammonio e nitrati, che sono le principali cause di inquinamento organico delle coste e possono derivare da sorgenti organiche come scarichi fognari, zootecnia e urbanizzazione, ma anche di sorgenti inorganiche come i fertilizzanti lisciviati dai terreni agricoli.

In particolare, come si evince dalla mappa e nel video allegato, il litorale di Scauri e Marina di Minturno (da Monte d’Oro fino al Garigliano) risulta caratterizzato da gravissimo organico mentre le acque antistanti Vindicio da gravissimo inorganico. Ma non sono immuni nemmeno le aree del Porto di Gaeta e del resto del litorale di Formia, dove la presenza di inquinamento organico è comunque grave, anche se non ai livelli massimi come per il Comune di Minturno.

Risultati quasi speculari al rapporto elaborato dalla Commissione Ardizzone, che a cavallo degli anni 2000 aveva individuato negli apporti di azoto e fosforo la base di quei fenomeni eutrofici che causano fioriture fitoplanctoniche ed anossie delle acque.

E a niente, a quanto pare, è servito dichiarare il Golfo di Gaeta “Area Sensibile” da parte della Regione Lazio ormai quasi cinque anni fa, visto che si continua impunemente a scaricare in mare ogni tipo di materiale. Basti pensare all’inchiesta della Procura di Cassino che ha individuato agenti inquinanti in due strutture sanitarie e un opificio ma anche diversi cantieri navali. Eppure ad oggi tutto tace, dell’inchiesta condotta dal Procuratore Capo della Repubblica di Cassino, dott. Mario Mercone, partita a fine 2013, non si è saputo più nulla.

Non si conoscono i risultati né se siano stati operati ulteriori controlli né ancora se siano stati individuati tutti i potenziali fattori di inquinamento destinati a danneggiare la salute umana e l’ecosistema. Così come per il Samobis, che fu ampiamente sponsorizzato dall’ex Presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani, e dall’ex Assessore provinciale all’Ambiente, Gerardo Stefanelli, di cui si attende ancora l’ufficialità dei risultati.

[Il servizio completo è su “H24 Inchieste” attualmente in edicola]