Gaeta, ex operai Italcraft bloccano la Flacca. Informati Prefetto e Tribunale, accordo in bilico

E’ iniziata questa mattina la protesta dei lavoratori dell’Italcraft a Gaeta. Pochi giorni e sembra di essere tornati indietro di almeno due anni, quando la via Flacca era interrotta con striscioni e fischietti dai lavoratori in procinto di veder fallire i cantieri navali dove in 46 erano impiegati. Stessa scena questa mattina, giovedì, con il blocco al traffico a ritmo costante. Cinque minuti in strada e altri cinque lasciati al libero passaggio delle auto. Intanto, della manifestazione era già stato informato il commissariato di polizia di Gaeta che, a sua volta, ha informato anche la prefettura di Latina e il tribunale che, così, ora dovranno intervenire per capire cosa stia effettivamente accadendo.


La situazione, resa nota ieri, è precipitata alla fine di dicembre, ad appena tre giorni cioè dalla scadenza dell’impegno della “Nuova Italcraft srl”, guidata dall’imprenditore edile Renato Bocchi, che ha acquisito all’asta fallimentare, per circa tre milioni di euro, la concessione demaniale per lo sfruttamento del cantiere. Contestualemente il tribunale di Latina aveva accettato la proposta di reintegro per almeno 16 dei 38 dipendenti rimasti, da riassorbire, appunto, entro il 31 dicembre. Per gli altri 22 c’erano delle liste di mobilità. Insomma, meglio di niente. Tuttavia negli incontri con le parti sindacali avvenuti il 22, il 24 e il 29 dicembre scorsi, la nuova società, rappresentata dall’amministratore Giancarlo Piu, ha fatto sapere di non essere in grado di rispettare l’impegno di assumere, dopo i primi 8 entrati a giugno, i secondi 8. In realtà 7, visto che uno, l’assessore all’urbanistica del Comune di Gaeta Pasquale De Simone, come previsto dall’accordo iniziale, è rientrato sul suo posto di lavoro in regime di part-time.

Per tutti gli altri, che nel frattempo percepiscono ancora l’ammortizzatore sociale della mobilità, a questo punto si apre un enorme punto interrogativo. Perchè in caso di mancato rispetto dell’accordo, lo stesso potrebbe decadere. Tuttavia, secondo le prime indiscrezioni, che vorrebbero il patron Bocchi in fabbrica nei prossimi giorni, lo stesso dovrebbe impegnarsi a rispettare l’accordo tra gennaio e marzo 2015 con un ingresso graduale di chi è rimasto fuori. Certo, “carta canta” e il primo impegno è saltato, perciò restano solo ipotesi. Da parte sua, invece, pare che alcune lungaggini burocratiche relativamente al rilascio delle licenze, siano all’origine del mancato rispetto dell’accordo. Per ora restano i blocchi al traffico e l’ennesima vertenza lavorativa in un Golfo dilaniato dalla crisi occupazionale ed economica.