Formia, Ernesto Bardellino in Comune per la sua indigenza. Bartolomeo: “Non l’ho voluto incontrare”

"Bartolomeo in casa Bardellino"

La rivelazione l’ha fatta proprio il Primo cittadino di Formia a conclusione della conferenza stampa di presentazione dell’Osservatorio comunale contro le mafie avvenuta ieri, mercoledì, alla presenza del questore di Latina Giuseppe De Matteis. Nei giorni scorsi Ernesto Bardellino, fratello di Antonio, ritenuto fondatore del clan dei Casalesi, e da tempo residente a Formia con la sua famiglia, si è recato in Comune per ottenere un incontro col sindaco e chiedere aiuto per la sua situazione di indigenza economica.

Ma è stato lo stesso sindaco Sandro Bartolomeo a riferire del rifiuto all’incontro nel corso della conferenza stampa e solo dopo aver precedentremente raccontato il fatto proprio al questore. Tale rifiuto, ha raccontato il sindaco, è stato deciso per dare un segnale forte ed inequivocabile, per esprimere chiaramente cioè la volontà di questa amministrazione di evitare sempre contatti di questo tipo. “Massimo rispetto per tutti i cittadini che rappresento in quanto sindaco di questa città, e anche loro lo sono – ha detto Bartolomeo -, ma ho scelto di non avere l’incontro che mi è stato richiesto”. Un evento che assume importanza maggiore, perchè raccontato proprio nel corso della presentazione dell’osservatorio comunale contro le mafie.


Va ricordato a tal proposito, che proprio la famiglia Bardellino è stata beneficiaria di una casa popolare, le cui sospette modalità di assegnazione sono riportate anche nelle indagini della Procura di Latina sull’inchiesta Sistema Formia di cui è titolare il sostituto procuratore Giuseppe Miliano. Secondo le indagini fù almeno in un caso proprio l’ex consigliere comunale Antonio Calvano a indurre al rilascio di una proroga al contratto di affidamento di una casa popolare a Formia in beneficio di Flora Gagliardi, moglie di Ernesto Bardellino.

Suggerendo al tecnico comunale le motivazioni da scrivere nella richiesta per ottenere la proroga della casa popolare. “ … c’ho il fogliettino scritto da lui con cosa dovevo scrivere – afferma la dipendente comunale – ha fatto ferro e fuoco per fargliela praticamente rinnovare fino al mantenimento delle condizioni di disagio …”.