Pagò un minorenne per farsi toccare, per l’avvocato difensore: “La comunità di Priverno non è esente da colpe”

Depositate le motivazioni della sentenza con cui Maurizio Letizia, 53 anni, di Priverno, detto “Il Cicoria”, è stato condannato a 3 anni e 1 mese di reclusione, con l’accusa di induzione alla prostituzione minorile. Il giudice di Roma, Riccardo Amoroso, ha spiegato perché ha ritenuto il 53 enne, arrestato a metà gennaio dai carabinieri, colpevole. I militari lo bloccarono mentre, a Priverno, stava masturbando un 15 enne. Il ragazzino riferì che non era la prima volta e che si faceva palpeggiare e non solo in cambio di denaro.

“La reiterazione delle condotte – ha specificato il giudice – dimostra che l’imputato aveva ormai creato un rapporto di frequentazione continuativa con il minore, traviandolo e corrompendolo, tanto da indurlo a considerare normale la sua prostituzione”.


E ancora: “La ripetitività delle condotte abusanti poste in essere dall’imputato dimostrano come il minore, dopo una iniziale paura e diffidenza, non solo non opponesse più alcuna resistenza o ritrosia al mercimonio delle sue prestazioni sessuali, ma le trovasse convenienti anche per il proprio personale tornaconto”.

Il difensore di Letizia, l’avvocato Francesco Vasaturo, preannuncia appello: “Si è persa di vista l’equa misura di un fatto – reato pur abominevole, ma che deve essere ricondotto al più corretto alveo giuridico e sostanziale. E’ una storia di degrado sociale, questo si, in cui la stessa comunità privernate non va esente da colpe, sia rispetto a “Cicoria”, ma anche più nei confronti del minore, entrambi vittime, con ogni probabilità dell’indifferenza e dell’incapacità di sostenere le persone più disagiate”.