Formia, il sindaco agli ex Sorriso sul Mare: “O mi denunciate per voto di scambio o denuncio io voi”

“O mi denunciate voi per voto di scambio, o vi denuncio io”. Questa la frase pronunciata dal sindaco di Formia Sandro Bartolomeo, nell’epilogo avvelenato, che per poco non sfociava in parapiglia, del Consiglio comunale di ieri, lunedì, organizzato allo scopo di votare un unico punto all’ordine del giorno, quello a difesa della sanità del comprensorio. Lo spunto giusto per gli ex lavoratori Sorriso sul Mare, da giorni sul piede di guerra, e in preda alla disperazione, per tornare ad alzare la voce e tenere puntati i riflettori dell’opinione pubblica ma anche della politica, sulla loro vertenza ancora irrisolta a circa due anni dal licenziamento. Oggi sono senza reddito, e con all’attivo molte, troppe, promesse disattese.

Ma come sono andate le cose? Una ristretta delegazione dei 35, in apertura di Consiglio, ha subito chiesto la parola, per tornare a gridare la propria disperazione, rivendicando il diritto a vedere un maggiore impegno delle istituzioni. Che ad oggi, tra incontri con amministrazione comunale e addirittura governatore Zingaretti in persona, non ha portato alcun fatto concreto, inducendo alcuni degli ex Sorriso sul mare a minacciare addirittura il suicidio, perchè senza alcun reddito, nonostante una famiglia alle spalle.


Inizialmente il presidente del Consiglio Maurizio Tallerini, ha rimandato a successivi incontri l’esame del problema, salvo poi arrivare all’accordo di dare la parola al rappresentante sindacale dell’Usb di Formia Maurizio Acquaviva, che subito dopo la votazione del punto sulla sanità è stato invitato a parlare al Consiglio. Ma da subito il suo intervento è stato spesso interrotto, dalle incursioni verbali meno istituzionali degli ex lavoratori presenti in aula. Interventi che hanno raggiunto l’apice quando una donna, dopo pochi minuti che a rispondere sull’emergenza Sorriso sul mare è intervenuto il sindaco, pensando alle solite “promesse”, ha interrotto esclamando: “Signor sindaco, lei ci ha fatto promettere prima delle votazioni che ci avrebbe sistemati come ha sistemato quelli del cravattificio (ex Pompei, ndr) … ma come stiamo sistemati qua? … in mezzo alla strada …”.

Veemente la reazione del sindaco che ha rispedito al mittente le accuse, invitando provocatoriamente a denunciarlo per “voto di scambio” per dare appuntamento nelle sedi opportune e fare chiarezza sulle accuse, ricordando tra le altre cose, come una parte dei Sorriso sul mare sono stati aiutati. Pochi istanti e il Primo cittadino, mentre altri della delegazione prendevano la parola per urlare la propria rabbia, si è alzato e ha lasciato lo scranno, per sfilare verso l’uscita passando davanti a uno dei disoccupati, mentre si scambiavano il dito puntato. Da lì la situazione, se possibile, è ulteriormente degenerata quando il primo cittadino ha invitato nuovamente a denunciare altrimento “lo faccio io”.

Nel frattempo in un andirivieni generale, è stato lo stesso Bartolomeo a portare poi in aula uno degli ex Sorriso sul mare, per fargli testimoniare come le colpe di questa situazione siano in realtà da ricercarsi nella proprietà aziendale. Insomma tensione alle stelle, e intanto il rappresentante sindacale Maurizio Acquaviva ha già annunciato di volersi dissociare totalmente dall’epilogo che ha preso l’incontro e dalle parole usate contro il Primo cittadino.

L’esasperazione è alle stelle. Va detto che solo pochi giorni fà gli stessi disoccupati della clinica hanno incontrato in due occasioni il presidente del Consiglio comunale Maurizio Tallerini. Insomma, negli ultimi anni, le promesse e gli incontri, l’ultimo in Consiglio comunale circa sei mesi fà, non hanno sortito alcun risultato. Trentacinque famiglie sono da mesi senza alcun reddito o ammortizzatore sociale. E dopo il danno la beffa, anzi le beffe, quelle di vedere aumentare i posti letto della clinica, che avrebbero dovuto far pensare a nuovi posti di lavoro, la mobilità in deroga che non gli è stata riconosciuta ma che avrebbe consentito nuove opportunità, il demansionamento in Oss. Niente di tutto ciò, ora si preparano all’incontro col Prefetto.