***video***Formia, il dolore di una comunità ai funerali di Angelo Capolino. Don Mariano e il sindaco “Basta morti, più rispetto per la vita”

"Il momento dell'uscita del feretro dalla chiesa"
“Il momento dell’uscita del feretro dalla chiesa”

“E’ necessario maggior rispetto per la vita umana”. Su questo principio don Mariano Parisella, parroco della chiesa di San Lorenzo e Giovanni Battista di Formia, ha condotto la predica che ha accompagnato la celebrazione dei funerali di Angelo Capolino.


Una sottolineatura morale con la quale il parroco ha voluto dare voce al dolore e alla rabbia di una intera comunità, che si è stretta numerosa accanto al dolore della famiglia del ragazzo deceduto a seguito di un investimento mortale, avvenuto sulla piana di sant’Agostino a Gaeta, nella notte tra sabato e domenica scorsi, mentre attraversava sulle strisce pedonali all’uscita da un locale, causata, secondo la polizia stradale, da una moto lanciata a gran velocità e guidata da un giovane 23enne formiano poi risultato in stato di alterazione psicofisica.

Una chiesa affollatissima, per dare l’ultimo saluto ad Angelo, strappato drammaticamente alla vita, troppo presto. Anche in virtù di una così numerosa partecipazione collettiva, non ha voluto far mancare la propria presenza il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo che, al termine delle esequie, ha poi ribadito il profondo cordoglio che stringe l’intera città di Formia accanto al lutto della famiglia. Senza dimenticare di chiamare in causa le evidenti responsabilità che hanno provocato la morte del 29enne formiano, e rispetto alle quali bisogna intervenire affinchè mai più si ripetano fatti del genere.

*Rosa Falco, investita e deceduta il 10 agosto 2013 a pochi passi dal luogo della morte di Angelo Capolino*
*Rosa Falco, investita e deceduta il 10 agosto 2013 a pochi passi dal luogo della morte di Angelo Capolino*

In questo senso assume particolare significato la decisione della famiglia di Angelo, di accompagnare l’uscita del feretro dalla chiesa, con il lancio in cielo di due fasci distinti di palloncini bianchi sui quali erano riportati nome e cognome del giovane e la sua età.

Ma intanto la morte di Angelo ripropone con maggiore forza, specie nell’opinione pubblica, le gravi carenze alla sicurezza della circolazione e all’incolumità delle persone sulla piana di sant’Agostino. Peraltro a distanza di poco più di un anno dalla perdita di un’altra giovane vita, quella della 22enne Rosa Falco, a pochi passi dal luogo dell’invetimento fatale di Angelo Capolino. Senza contare i numerosi altri investimenti e incidenti che solo per caso non hanno provocato altri morti.

Un tema rilanciato anche nel corso di un incontro avvenuto lunedì scorso e al quale hanno partecipato i titolari delle attività commerciali presenti sulla piana, proponendo l’installazione dei Velo-ok. Sta di fatto che la strada che costeggia la piana di sant’Agostino resta una strada pericolosa, dove auto e moto superano spesso, e di parecchio, i limiti di velocità e più in generale vive nel paradosso di essere una strada provinciale, con limiti e regole stradali non adatti a un’arteria che nella realtà è densamente urbanizzata come fosse una strada del centro urbano.

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