Traffico illecito di rifiuti dalla Campania, un arresto a Fondi

*Almeno 12mila tonnellate smaltite illecitamente*
*Almeno 12mila tonnellate smaltite illecitamente*

C’è stato un arresto anche a Fondi, nell’ambito dell’operazione contro il traffico illecito di rifiuti dalla Campania denominata ‘Black Land’, condotta venerdì dalla Direzione Investigativa Antimafia di Bari, dal Noe dei carabinieri del capoluogo pugliese e dai militari dell’Arma in forza al comando provinciale di Foggia.

Al momento dell’emissionie delle 14 ordinanze di custodia cautelare, nella Piana si trovava appunto uno dei destinatari, il 46enne Donato Del Grosso, nato ed ufficialmente ancora residente a Carapelle, piccolo comune nel foggiano: una volta saputo dell’ordinanza di custodia cautelare, si è consegnato egli stesso ai carabinieri della Tenenza, venendo poi rinchiuso nel carcere di Latina.


*Sequestri per 25 milioni di euro*
*Sequestri per 25 milioni di euro*

NELLA RETE DELL’ANTIMAFIA – Di professione autista, Del Grosso è finito nell’inchiesta assieme ad amministratori, soci ed altri autotrasportatori di società interessate al settore dello smaltimento e del trattamento dei rifiuti: per gli inquirenti, sarebbe uno dei conducenti dei mezzi pesanti protagonisti del traffico di rifiuti speciali prodotti in Campania, tra Salerno, Caserta ed Avellino, e ‘tombati’ in maniera illecita in terreni agricoli, nei pressi di aree lacustri ed addirittura scavi archeologici in Puglia, Basilicata e Molise, oltre che nella stessa Campania.

Un business da almeno 10 milioni di euro, per gli investigatori, che nei giorni scorsi hanno sequestrato beni per un totale di 25 milioni. Tra gli indagati, pare, anche un imprenditore campano presente nella lista consegnata nel 1997 dal pentito Carmine Schiavone alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti.

LA DIFESA – Donato Del Grosso, da par suo, dell’illecito smaltimento dice di non saperne assolutamente nulla: interrogato dal gip Mara Mattioli, ha dichiarato di aver semplicemente portato presso gli impianti di stoccaggio i carichi che gli venivano affidati, per poi andarsene. Inoltre, ha affermato che tali lavori gli erano stati commissionati dal fratello, dei cui affari era all’oscuro.

*A Fondi dopo l'omicidio del fratello*
*L’auto del fratello ucciso, indicato da Del Grosso come colui che gli commissionava i lavori*

A FONDI DOPO IL DELITTO – Il congiunto, il 42enne Pasquale, titolare di una società di intermediazione, gestione e trasporto rifiuti nella natia Carapelle ed in passato già attenzionato dall’Antimafia, purtroppo non potrà confermare. Lo scorso 16 gennaio è stato infatti preso a fucilate e poi bruciato nella sua automobile nelle campagne di Ascoli Satriano.

Un episodio di sangue che aveva spinto il fratello Donato a cambiare vita trasferendosi in quel di Fondi, dove aveva trovato lavoro come mulettista in una ditta agroalimentare locale.

Per quell’omicidio, il 19 marzo sono stati arrestati due imprenditori pugliesi, autori di una truffa ai danni di una ditta di concimi che aveva portato all’inconsapevole coinvolgimento di Pasquale Del Grosso, indagato come titolare dei camion che avevano trasportato i materiali e che, proprio per questo, aveva chiesto ai due un risarcimento di 10mila euro,venendo dunque eliminato.