“Cash Trapping” per rubare ai bancomat. La Polizia postale denuncia un 23enne

BANCOMATA conclusione di complesse ed articolate indagini svolte dal personale in servizio presso la squadra di Polizia giudiziaria della sezione Polizia postale di Latina è stato identificato e deferito all’autorità giudiziaria per il reato di danneggiamento e tentato furto aggravato, un giovane di 23 anni originario della Moldavia, D.M..

Le complesse indagini sono state avviate alla fine di dicembre 2013 a seguito della denuncia presentata dal direttore dell’agenzia postale di “Borgo Montello”, Latina, che aveva segnalato il danneggiamento dello sportelo automatico del bancomat a cui ha fatto seguito una serie di ulteriori denunce sporte da svariati utenti che nel pomeriggio del 14 dicembre 2013, nel tentativo di eseguire operazioni di prelevamento su quello stesso sportello avevano riscontrato l’omessa fuoriuscita delle banconote.


La non facile attività di indagine svolta dagli inquirenti si è da subito concentrata sull’analisi di tutte le operazioni eseguite su quello stesso sportello nella giornata segnalata risalendo al momento in cui il bancomat era entrato in allarme interrompendo l’erogazione delle banconote rimaste pur tuttavia incastrate nei meccanismi interni dello stesso apparato e che sono state poi restituite agli aventi diritto.

Si è quindi scoperto che il danneggiamento era stato causato al solo ed unico scopo di sottrarre le banconote richieste dai vari utenti attraverso l’ormai diffusa tecnica d’inganno comunemente detta “Cash Trapping”. Tecnica attuata mediante il posizionamento di piccole “forchette” metalliche sui rulli interni dello sportello automatico con il fine di bloccare la fuoriuscita delle banconote richieste da ignari utenti i quali, credendo di essere incappati in un inconveniente tecnico dell’apparato stesso, decidono a quel punto di andarsene consentendo ai malviventi di recuperare il denaro tramite la forzatura dello sportellino automatico da cui sarebbero dovute uscire le somme richieste.

Pur tuttavia, a causa di eventi indipendenti dalla volontà dell’autore del fatto è emerso che nessuna delle persone coinvolte aveva subito la sottrazione delle banconote poiché lo sportello bancomat era entrato in allarme causando l’azionamento del dispositivo di marchiatura dei soldi presenti in cassaforte.

In pratica, gli investigatori sono risaliti all’istante in cui erano stati applicati gli illeciti congegni inseriti nel corso di una operazione di prelevamento di 20 euro che seppure apparentemente regolare era stata in realtà compiuta al solo scopo di consentire l’apertura dello sportellino automatico del bancomat e di posizionare le “forchette” metalliche sui rulli di trasporto delle banconote stesse. Operazione questa che era stata compiuta tramite una carta bancomat rilasciata da un istituto di credito italiana risultata intestata al cittadino moldavo poi denunciato per i suddetti motivi.

Nel corso delle successive indagini è stato esaminato il tabulato bancario contenente la lista di tutte le operazioni compiute nei mesi precedenti con quella stessa carta scoprendo che era stata esclusivamente utilizzata per compiere operazioni di prelevamento di somme variabili da 10 a 20 euro presso sportelli automatici di agenzie postali ed istituti bancari situati nelle città di Brescia, Desenzano sul Garda, Roma, Pomezia, Ardea e Latina.

I successivi accertamenti hanno portato gli inquirenti ad approfondire le singole oeprazioni di prelevamento interpellando i direttori delle decine e decine di agenzie postali e bancarie coinvolte risalendo così a numerosissimi episodi di “Cash Trapping” consumati dallo stesso moldavo ripreso in taluni casi dalle telecamere di sorveglianza, nei quali erano state sottratte le banconote così come del resto era avvenuto presso l’agenzia postale di “Borgo Montello”.

Nel rendere nota la suddetta vicenda la Polizia postale raccomanda quindi tutti i titolari di carte bancomat di adottare la massima attenzione in concomitanza di operazioni su sportelli automatici segnalando alle varie forze dell’ordine ogni genere di inconveniente che potrebbe nascondere un tentativo di frode e senza mai allontanarsi dallo sportello prima dell’intervento della pattuglia stessa.