Lenola, il caso ‘La Coturnice’ in consiglio: terreni di caccia e bagarre, verso la svolta

*Il Comune di Lenola*
*Il Comune di Lenola*

Nel consiglio comunale di oggi pomeriggio, venerdì, a Lenola sarà all’ordine del giorno la questione de ‘La Coturnice’, azienda faunistico-venatoria al centro di un piccolo caso. Da una parte i soci, dall’altra l’amministrazione del sindaco Andrea Antogiovanni. Al centro, i terreni utilizzati per l’attività dell’azienda. Ed una storia di discussioni ed esclusioni tutta interna al mondo della caccia.

Dopo le diatribe interne, lo scorso dicembre il primo cittadino intervenne in questi termini: “L’azienda è stata un’idea di grande valore sociale perché con la fine della caccia libera si è limitato l’accesso dei cacciatori non residenti. Poi una serie di contrasti ha portato un gruppo di cittadini ad essere esclusi dall’attività venatoria, mentre il permesso di caccia è stato concesso a cittadini non residenti. La disponibilità de ‘La Coturnice’ di concedere l’iscrizione a tutti non è servita a sanare i contrasti che durano da troppo tempo”.


Quindi? Per il bene di tutti, tagliando la testa al toro, si prova a fare tabula rasa. Il Comune è indirizzato a costituire un’altra azienda faunistico-venatoria, ma pubblica, utilizzando terreni di uso collettivo per un’estensione di 800 ettari.

*Guerre intestine tra cacciatori*
*Guerre intestine tra cacciatori*

Un progetto spiegato anche pubblicamente nei gironi scorsi, in cui l’ente comunale, che nella gestione coinvolgerebbe anche i produttori agricoli, assumerebbe la titolarità della concessione, fungendo dunque come una sorta di garante super partes. Per realizzare tutto ciò, servirebbe comunque l’asservimento di diversi terreni privati. Terreni che il Comune intende rendere fruibili per far sì che l’azienda risulti un unico corpo. Ecco quindi il recente annuncio: “Si invitano i cittadini proprietari o possessori dei terreni, a manifestare il proprio interesse presso l’ufficio attività produttive del Comune entro il 25 febbraio. L’amministrazione comunale si impegna ad inserire, nel bilancio di gestione dell’azienda faunistico-venatoria, una indennità a favore dei proprietari terrieri, pari a 90 euro ad ettaro, da corrispondere in rate annuali”.

*Il sindaco Andrea Antogiovanni*
*Il sindaco Andrea Antogiovanni*

Da par loro, i cacciatori dell’attuale azienda non l’hanno presa bene. “E’ da diversi mesi che ‘La Coturnice’ sta subendo una persecuzione che sembra senza fine”, dicono, convinti di essere nel giusto. “A quanto pare la colpa dell’azienda è quella di aver sempre cercato di far rispettare le regole sin dal momento della sua istituzione, nel 2002, quando i privati e il Comune di Lenola concessero l’inserimento dei propri terreni nell’azienda. Il nostro territorio veniva invaso da tutti, senza un monitoraggio delle persone e con il bracconaggio che imperversava. La nascita dell’azienda ha messo un freno a tutto ciò, e sicuramente è proprio questo che ha dato fastidio. Qualcuno, infatti, ha continuato a compiere atti di bracconaggio pensando di essere tutelato dall’indifferenza”. Consequenziale in termini di legge la sospensione di chi aveva infranto le regole, secondo i cacciatori. I quali poi censurano l’offerta economica di 90 euro ad ettaro per i terreni privati che il Comune vorrebbe inserire nel perimetro dell’azienda pubblica in progetto. “Il sindaco in sostanza dice: staccatevi dalla Coturnice e vi pagheremo. Ad ogni buon fine, il gruppo dirigente della nostra azienda ha dimostrato disponibilità concedendo i tesserini venatori anche a chi per dispetto ha ritirato i propri terreni dall’azienda. Insomma, i politici da una parte ci chiedono collaborazione e dall’altra si muovono per annientare un’esperienza che ha consentito la fine della caccia generalizzata prospettando la creazione di un’azienda venatoria comunale”.