“Non ho fatto niente di male, erano quei ragazzi che venivano a darmi fastidio”. Interrogato dal gip Nicola Iansiti, Maurizio Letizia, 52 anni, noto come “Il cicoria”, un clochard arrestato dai carabinieri a Priverno e accusato di sfruttamento della prostituzione minorile, ha provato a difendersi, ma invano. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, visto il rapporto fatto dall’Arma, ha convalidato l’arresto e disposto per il 52enne la misura della custodia cautelare in carcere. Alla luce del reato contestato a Letizia, il fascicolo è poi stato trasmesso per competenza all’Antimafia di Roma e ora “Il cicoria” dovrà essere nuovamente interrogato dal gip della Dda.
Letizia è stato bloccato dai carabinieri mentre palpeggiava un ragazzino di 16 anni nel parcheggio sottostante il terminal dei bus a Priverno, rifugio abituale del senzatetto. Un abuso che, stando a quando appurato dagli investigatori, il 52enne avrebbe compiuto dopo aver dato al minorenne 20 euro. Il 16enne ha poi riferito ai militari che non era la prima volta che aveva, in cambio di denaro, quegli approcci con Letizia.
Il difensore del 52enne, l’avvocato Francesco Vasaturo, si è invece opposto al carcere, sostenendo che l’indagato è un alcolista, che anche nell’episodio contestato era ubriaco, tanto che lo stesso ha riferito di non ricordare bene i fatti, e che non è capace di intendere e volere. La difesa punta infatti al ricovero in una casa di cura, portando avanti la tesi dell’ubriachezza abituale e dell’incapacità dell’indagato. Una battaglia appena iniziata.
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