Emergenza rifiuti ad Aprilia dalla prossima settimana

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Cassonetto stracolmo ad Aprilia

Niente da fare: Rida Ambiente, la società che si occupa del trattamento dei rifiuti indifferenziati, rendendoli inermi per poi portarli in discarica, da lunedì non potrà più “accogliere” i rifiuti di Aprilia. Un bel problema: Rida, che mercoledì scorso ha inaugurato il suo nuovo impianto capace di lavorare 410 mila tonnellate di rifiuti, ha superato la quota annua di immondizia per cui è autorizzata, vale a dire 139 mila tonnellate. Dal 14 gennaio scorso è in attesa dell’autorizzazione ambientale per poter aumentare il volume dei rifiuti da trattare, autorizzazione che ancora non arriva. Per evitare pesanti sanzioni dalla stessa Regione, Rida è costretta a chiudere i battenti fino al 1 gennaio 2014. Dove conferire dunque i rifiuti? La soluzione è una: portarli a Colfelice, in provincia di Frosinone, dove oltre al costo della benzina e al tempo per arrivare a quell’impianto bisognerà aggiungere 60 euro in più a tonnellata di costo. E a pagare saranno i cittadini, naturalmente. Queste sono le contraddizioni di una Regione che da una parte spinge i Comuni a smaltire in modo “ecologico” i rifiuti e dall’altra non mette nelle condizioni i Comuni di fare un buon lavoro.

Aprilia aveva escogitato una strategia B: emettere un’ordinanza sindacale ed obbligare Rida a lavorare i rifiuti apriliani. Ipotesi, tuttavia, non percorribile: la legge non consente ordinanze di questo tipo. E così, la prossima settimana, i rifiuti potrebbero andare a Frosinone o peggio ancora rimanere in strada, qualora le condizioni economiche non consentissero la Progetto Ambiente – che si occupa della raccolta e smaltimento dei rifiuti – di sostenere una simile spesa in terra ciociara.