Cisterna, raid intimidatorio ai curdi che gestiscono il kebab in Centro. Locale distrutto e denuncia alla Polizia

*Corso della Repubblica*
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In trenta fanno irruzione dentro la pizzeria-kebab di piazza Amedeo di Savoia, sfasciano alcuni arredi del locale ed ingiuriano i proprietari, dicendogli di chiudere bottega al più presto e minacciandoli di fare di peggio qualora decidessero di denunciare l’abuso.

E’ successo sabato sera, a Cisterna, in pieno centro. Il locale si chiama “La Bella Istanbul” ed è gestito da alcuni immigrati curdi.


Uno di loro si chiama Deniz, è un rifugiato politico che da anni ormai opera in questo settore nel nostro Paese.

Ha gestito in passato locali a Roma e sa il fatto suo, tanto che – invece di cedere alle minacce dei “teppisti” (così il sindaco di Cisterna Antonello Merolla ha definito i responsabili del gesto), dopo il fattaccio è andato dritto alla Polizia a raccontare tutto agli agenti del commissariato diretto dal vicequestore aggiunto Walter Dian.

Non solo, Deniz si è rivolto anche all’associazione SenzaConfine che ha sede a Roma e si occupa ogni giorno proprio dei problemi legati all’immigrazione. Per loro è stato un attacco razzista e xenofobo, ed in questi termini il fatto è stato liquidato anche dalla stampa locale  e nazionale. Ma la storia potrebbe essere diversa. Forse il problema più che di spazio vitale (tanto per citare chi di xenofobia se ne intendeva davvero) è di spazio commerciale.

“Mi auguro che quanto accaduto sia un episodio a sé stante – commenta infatti il sindaco Merolla, dopo essere andato da La Bella Instambul ad esprimere solidarietà – caratterizzato forse da una convivenza tesa all’interno di alcuni spazi pubblici della nostra città e che nulla ha a che vedere con l’intolleranza razziale”.

Il movente del raid intimidatorio quindi, potrebbe non essere razzista ma legato alla rivalità fra esercizi commerciali della zona.

Razzisti o no, la Polizia di Cisterna è sulle tracce dello squadrone punitivo, e sembra abbia già individuato qualcuno di loro.