GAETA PORTO, DI CIACCIO: ‘’È UNA RISORSA E TUTTE LE MERCI IN TRANSITO PORTANO RICCHEZZA ALLA CITTÀ’’

*Damiano Di Ciaccio*
*Damiano Di Ciaccio*

“Il porto commerciale di Gaeta rappresenta una realtà inconfutabile nella economia della città e dell’intero golfo. E’ una scelta fatta ormai da troppo tempo per poterla rinnegare”. Lo dichiara, a nome dell’Associazione Operatori Porto di Gaeta, il presidente Damiano Di Ciaccio che poi sostiene, anche nell’intervista video realizzata alcuni giorni fa: “Intorno al porto si è creato un indotto che rappresenta una fetta importante della forza lavoro, sono state investite somme notevoli per la realizzazione delle sue strutture e molti altri fondi sono in direzione di arrivo, pensare di interrompere questo processo è pura follia per cui le infondate e strumentali voci di allarme che individuano nel porto le cause di tutti i mali del comprensorio vanno serenamente e decisamente rinviate al mittente.


Detto questo, è incontestabile che tra  il porto e la città la relazione non è ben impostata. Gli operatori preoccupati soprattutto dell’andamento delle proprie imprese , in un momento tanto difficile per tutte le realtà economiche, sono totalmente concentrate sui propriproblemi che sottovalutano la relazione con l’intera comunità che nel porto spesso vede solo  un ostacolo.

D’altro canto associazioni e cittadini in cerca di visibilità e di attenzione attaccano strumentalmente le aziende senza affrontare il cuore del problema. In un mondo evoluto come quello nel quale viviamo, la sicurezza e la salute occupano il primo posto nella scala dei valori per cui è compito della politica e delle amministrazioni ed autorità competenti accertare che tutte le operazioni attinenti a qualsiasi attività economica e produttiva siano svolte nella più totale e trasparente conformità alle direttive non solo nazionali ma europee e internazionali del settore.

Le aziende hanno bisogno di avere al loro fianco autorità che siano il più possibile attente e attive nel promuovere le proprie offerte su un mercato sempre più arduo. La posizione che il porto di gaeta occupa nel Mediterraneo, con l’asse che si stà spostando sempre più verso il sud del mondo, rappresenta una opportunità enorme di sviluppo.

Certo è necessario creare sinergia tra pubblico e privato, tra aziende e autorità portuale per realizzare quei progetti di traffici legati all’agro-alimentare, alle merci pulite, allo sbarco dello zucchero, alla frutta, nel rispetto delle scelte condivise, così com’è compito delle autorità vigilare affinché tutte le operazioni si svolgano nel rispetto delle regole e della sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente.

porto-gaetaUn porto è il risultato di una sequenza di azioni e di lavoro che richiede un’altissima professionalità e capacità di mantenere relazioni in un mondo quale quello dello shipping molto competitivo ed esigente. La prua della nave che punta verso le nostre banchine è solo l’ultimo atto di un processo lungo e laborioso.

Gli imprenditori che operano nel nostro territorio sono in costante attività per cercare innanzitutto i clienti interessati a ricevere le merci da smistare e una volta acquisita la necessità cercano alle migliori condizioni di mercato le compagnie e i venditori. Un lavoro che richiede altissima professionalità, capacità imprenditoriali, competenze differenziate e radicate dal momento che tutte le operazioni devono incastrarsi come un puzzle  in tempi rapidi e anche in presenza d’emergenze.

Tutti gli operatori potrebbero potrebbero citare numerosissimi episodi legati alle più svariate circostanze dalle emergenze sanitarie, ambientali, economiche, personali e sociali che si trovano a gestire.

Quanto premesso solo per accennare alla complessa macchina amministrativa che regola un porto.

Non basta fare proclami populisti sulla opportunità dell’agro-alimentare , dello zucchero, del grano e dei vegetali. Bisogna portare a compimento la filiera, il capannone dello zucchero è presente sulle nostre banchine eppure le navi approdano in altri porti. Il mercato ortofrutticolo di Fondi è a pochi km. di distanza dalle nostre banchine eppure il traffico di importazione della frutta avviene in altri porti.

Gli operatori apprezzano la volontà dell’amministrazione di occuparsi del rilancio e lo sviluppo del porto commerciale e hanno da sempre manifestato la propria disponibilità ad intraprendere tutte le azioni in questa direzione ( vedi collaborazione data per la stesura del regolamento delle sostanze polverose), ma nello stesso tempo sono determinati a respingere ogni tentativo di strumentalizzare le attività portuali per secondi fini.

foto-1-portogaeta11Per la prima volta apprendono dal comunicato stampa del Sindaco del 20 scorso che è in atto l’elaborazione e l’approvazione del nuovo piano regolatore portuale in sinergia gli attori istituzionali coinvolti.

Questo nuovo PRP, atto importante con il quale si determina non il presente ma il futuro dell’intero Golfo di Gaeta, è veramente ispirato ai principi di salvaguardia ambientale di sicurezza o è una operazione che prevede un enorme sviluppo dello spazio portuale con inevitabile ricaduta di traffico e inquinamento che verrebbe a modificare il profilo stesso del territorio? E dove prevede, per esempio, di allocare il molo petroli?

Gli operatori sono naturalmente molto interessati a queste scelte eppure, fatta eccezione per alcune allarmanti indiscrezioni, che se fossero veritiere sarebbero gravemente dannose non per le aziende ma per tutto l’ambiente, a tutt’oggi non hanno potuto prendere legittimamente visione delle scelte che si si vogliono effettuare . Ribadiscono ancora una volta , anziché distrarre l’autorità portuale verso altri obiettivi di natura non meramente  istituzionale , che è necessario concentrarsi sul completamento del vigente piano e renderlo operativo su tutti gli aspetti funzionali.

Non è concepibile pensare che l’attuale amministrazione voglia deliberare un atto così importante nel chiuso di tavoli  istituzionali senza la minima trasparenza e informazione e confronto con gli operatori e l’intera cittadinanza.

Ancora una volta gli operatori sostenuti e motivati dall’interesse di salvaguardare le proprie aziende, ma mossi soprattutto dalla consapevolezza delle esperienze maturate , lanciano un appello a tutte le istituzioni per evitare un conflitto che nelle condizioni attuali potrebbe rivelarsi fatale per l’intera economia”.