Avvocato gambizzato a Fondi, tre colpi davanti al figlioletto

*L'abitazione dove è avvenuta la gambizzazione*
*L’abitazione dell’avvenuta gambizzazione*

Tre colpi calibro 7,65 indirizzati ai polpacci, di cui sembra solo due a segno. Un’intimidazione a pistolettate avvenuta davanti gli occhi esterrefatti della compagna, che ha provato ad inseguire l’attentatore, e del loro bimbo di 4 anni.


Ad essere gambizzato, il 70enne avvocato fondano Giuseppe Anselmo, conosciuto da tutti come “Gino”. E’ accaduto a due passi da Corso Appio Claudio quando erano da poco passate le 21 di venerdì.

Anselmo era appena sceso dalla propria Mercedes E270, parcheggiata in via Lenola. Con lui, la compagna Tina ed il figlioletto. Stavano raggiungendo il civico 4 di via Campodimele, dove la donna ed il piccolo vivono: meno di dieci metri di distanza, tra le due strade, attraversate da via Itri.

Proprio davanti lo stabile su tre piani, abitato al primo dalla donna, l’agguato a sangue freddo. Un uomo col volto parzialmente travisato da un cappuccio scuro e, sembra, una sciarpa, gli si è avvicinato e ha fatto fuoco, con due colpi che hanno raggiunto il professionista a entrambe le gambe.

*Via Itri*
*Via Itri*

Poi, come se nulla fosse, ha tirato dritto per via Itri, per raggiungere la poco distante traversa parallela di via Lenola, via degli Equi, dove lo attendeva in auto un complice.

Ha leggermente allungato il passo solo quando si è accorto che alle sue spalle sopravveniva la compagna del ferito, che aveva lasciato il 70enne ed il bimbo in strada e si era fiondata a rincorrerlo, inveendo.

Quando questa lo aveva quasi raggiunto, il malvivente si è infilato in macchina, partita a razzo in retromarcia per immettersi sullo stop di via Itri e girare a destra, verso la Portella.

La donna, con non comune prontezza è poi tornata sui suoi passi, ha caricato il dolorante Anselmo e suo figlio nella propria auto ed è andata di corsa al pronto soccorso del “San Giovanni di Dio”.*La scientifica al lavoro*

A pochi minuti dagli spari, sul posto si sono recati gli agenti del vicequestore Massimo Mazio, che hanno parzialmente interdetto l’area fino alla mezzanotte e mezza. Una volta sopraggiunti gli uomini della scientifica, sono state repertate, tra l’asfalto e su un’auto parcheggiata nelle vicinanze dell’abitazione, alcune tracce del sangue dell’avvocato e tre bossoli.

Ad esploderli, come accennato in apertura, una pistola semiautomatica calibro 7,65. Una piccolo calibro di uso comune, ma non certo da killer. Lo scopo – e lo dimostrano anche i colpi indirizzati alla gambe – era solo quello di terrorizzare.

Poche, le testimonianze finora raccolte dalle forze dell’ordine: quasi nessun vicino si è reso conto di nulla; qualcuno pensava che quei tre colpi sordi uditi fossero l’anticipo dei botti di Capodanno.

DSCN3048E invece era un agguato, come a Fondi non se ne sono forse mai visti. Mentre sono state bloccate tutte le arterie principali e si sta tentando di stilare un sommario identikit dei malviventi, la polizia è sulle tracce di una Opel, pare una station wagon di colore grigio. Nel Commissariato di largo Evangelista, gli uomini coordinati dal dirigente Mazio hanno lavorato fino a notte inoltrata.

Per quanto riguarda le motivazioni alla base della gambizzazione, le indagini sarebbero al momento indirizzate alla vita personale dell’avvocato Anselmo.

L’uomo, tra l’altro, non abitava nemmeno da quelle parti: lui, che ha una moglie e dei figli già grandi, risiede infatti nell’area di via Stazione. Chi ha agito, sapeva dove e quando trovarlo.

***ARTICOLO CORRELATO*** (Avvocato gambizzato in via Campodimele a Fondi – 29 novembre -)