GAETA, I PINI ABBATTUTI A MONTESECCO FINISCONO IN PROCURA

"L'aiuola dove si trovavano i pini abbattuti"
“L’aiuola dove si trovavano i pini abbattuti”

Sarà ora la Procura di Cassino ad indagare sulla legittimità o meno dell’abbattimento degli storici pini di Montesecco a Gaeta. Aspre polemiche si erano levate sin dall’indomani dell’inizio della rimozione dei tre enormi alberi che si trovano proprio a due passi dalla casa comunale. Una operazione effettuata nel luglio scorso nell’ambito del rifacimento delle aiuole spartitraffico di tutto lungomare Caboto con un finanziamento dell’autorità portuale e su richiesta del Comune di Gaeta.

Tuttavia l’operazione è stata invisa a una cospicua parte di cittadini che hanno definito la rimozione una ferita alla storia del lungomare e di Montesecco in particolare. Anche perchè quei tre pini rappresentavano una sorta di memoria storica rispetto alla crescita della città di Gaeta. Tanto da essere salvaguardati oltre cinquant’anni fa dall’allora sindaco Corbo che volle preservarli nonostante la rivoluzione urbanistica che mise in atto sul lungomare e che portò all’attuale conformazione della città.


Insomma una vera battaglia civica portata sin in Consiglio comunale dal movimento progressista e in particolare da Marina Costabile, che invocò in un’animata seduta svoltasi nel mese di agosto, l’illegittimità di quell’operazione. Con tanto di contestazione per una evidente infrazione ad una legge nazionale che tutela gli alberi monumentali, la numero 10 del 2013, che sancisce le “norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” e che introduce per la prima volta nell’impianto normativo nazionale la definizione di albero monumentale.

Un intervento che la maggioranza in Consiglio non prese più di tanto in considerazione. Per questo motivo la consigliera è arrivata fino ai carabinieri di Gaeta per presentare la documentazione da consegnare in Procura affinchè questa indaghi. Perchè secondo la legge, gli alberi, che sono esempi di maestosità e longevità, ovvero che recano un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario o delle tradizioni locali, vanno preservati, anche se ubicati nei centri urbani. E in questo senso gli alberi monumentali entrano di diritto nel patrimonio paesaggistico e culturale nazionale, al pari delle opere d’arte. E sono per questo intoccabili in virtù del vincolo paesaggistico. Pertanto il loro abbattimento viene sanzionato con una pena pecuniaria che va dai 5mila ai 100mila euro. Oltre che far scattare il reato di danneggiamento.

La documentazione, per questi motivi, sarebbe stata consegnata in Procura e sarà allora il magistrato di turno a decidere se procedere o meno con una indagine ad hoc sull’accaduto. Va ricordato a tal proposito che gli enormi pini di Montesecco in alcuni casi vantano una vita di oltre cinquant’anni. Mezzo secolo che gli vale a buon diritto lo status di alberi monumentali e per questo motivo andavano trattati con procedure diverse. La documentazione, inoltre, è stata consegnata con un corredo di foto storiche prelevate dall’archivio comunale, anche al Corpo forestale dello Stato per eventuali ulteriori approfondimenti di indagine.

 

***ARTICOLO CORRELATO*** (Gaeta, il giardiniere di Berlusconi al centro delle polemiche su Montesecco – 13 luglio -)

***ARTICOLO CORRELATO*** (Gaeta, potatura a Montesecco: la precisazione dell’assessore Vona – 13 luglio -)

***ARTICOLO CORRELATO*** (2VIDEO – Gaeta, “scempio” a Montesecco”: nuovo affidamento alla ditta Aumenta – 11 luglio -)