GAETA, LA MAGGIORANZA MITRANO PERDE L'UDC. MATARAZZO VA ALL'OPPOSIZIONE

*Giuseppe Matarazzo*
*Giuseppe Matarazzo*

Ora è ufficiale. La maggioranza di governo a Gaeta perde i primi pezzi. L’Udc è passata in minoranza. La comunicazione ufficiale è arrivata nella giornata di oggi, venerdì, sulla scrivania del presidente del Consiglio comunale di Gaeta Luigi Coscione, spedita dal capogruppo e unico rappresentante del partito della Vela in assise l’avvocato Giuseppe Matarazzo.

Il consigliere non deve aver avuto perciò alcuna rassicurazione dal sindaco Mitrano dopo le sollecitazioni arrivate dallo stesso Matarazzo nell’ultimo consiglio comunale circa alcune spinose vicende contenute nel programma elettorale ma non ancora affrontate. E infatti la decisione di portare a termine il passaggio tra i banchi dell’opposizione è motivata dall’incapacità dell’amministrazione Mitrano di rispettare gli accordi del programma elettorale condiviso in sede di alleanze prima della vittoria del maggio scorso.


Da allora, qualche punto non è stato rispettato secondo lo stesso Matarazzo che, in città, è commissario e massimo esponente del coordinamento cittadino del partito centrista. Le varianti al Prg, il Bocciodromo, l’area Eni, il Riciniello e il waterfront sono le principali questioni che andavano completate ma che per Matarazzo, non solo sono state tralasciate, ma celerebbero comportamenti amministrativi non propriamente trasparenti. Come nel caso del Riciniello, del Bocciodromo e dell’area Eni.

"Area Eni di Arzano a Gaeta"
“Area Eni di Arzano a Gaeta”

E i motivi l’esponente Udc li ha spiegati bene proprio durante l’ultimo Consiglio comunale quando, al momento del suo primo intervento, ha esordito sul bocciodromo denunciando la sparizione del fascicolo economico-finanziario relativo al mutuo di un milione di euro acceso e anche ricostituito ma mai utilizzato per costruire la struttura, mentre alla società che ha vinto l’appalto sono stati riconosciuti oltre 200mila euro di penale per non aver ancora iniziato i lavori. Vicenda legata al Riciniello, nel cui parcheggio doveva sorgere il bocciodromo, e sulla cui regolarità del contratto di affidamento Matarazzo è arrivato a formalizzare querele anche nei confronti dei dirigenti comunali.

Ma sullo stadio Matarazzo ha condotto una sorta di crociata contestando una lunga serie di irregolarità e documenti illegittimi degli amministratori. Discorso analogo all’area Eni che, proprio assieme al Riciniello, erano oggetto di due mozioni poi non più portate in Consiglio data la necessità venuta meno in ragione del passaggio in minoranza. Sull’area Eni contesta favoritismi a privati. Esiste un’intesa con la quale si obbliga il privato, nel concedergli la realizzazione e gestione di un polo commerciale, a delocalizzare lo stadio comunale e costruire una cittadella dello sport. Ma mentre l’iter per la costruzione del centro commerciale sarebbe già in stato avanzato, nei palazzi della Regione, gli interessi pubblici sarebbero fermi al palo. Ma è sulle varianti al Prg che sarebbero già dovute essere pronte e sul nuovo waterfront non ancora progettato che Matarazzo è molto scontento.

"La manifestazione Serapo village allo stadio Riciniello"
“La manifestazione Serapo village allo stadio Riciniello”

Anche se va comunque rimarcato che la goccia che fa traboccare il vaso è la variante al Prg per la realizzazione del porto turistico. E non solo la vicenda in sè, dalla quale emerge un atteggiamento particolarmente solerte dell’amministrazione comunale nei confronti della costruzione del porto turistico da parte della società Marina di Gaeta, quanto l’aggressione fisica di cui è stato vittima Matarazzo, per mano del consigliere e capogruppo Pdl, nonchè collega di maggioranza Edoardo Accetta, proprio a margine di chiarimenti relativamente alla vicenda in sede di commissione urbanistica.

Resta da capire cosa farà l’assessore all’ambiente Alessandro Vona, dell’Udc, che ha accettato come richiesto da Matarazzo di rimettere le deleghe nelle mani del sindaco il quale, a sua volta, ha preannunciato un imminente rimpasto di giunta, forse non intenzionato a sostituire Vona che, a questo punto, può rimanere al suo posto come autonomo.