EX VETRERIA DI GAETA, LA GAIM MESSA "KO" AL TAR DAL COMUNE

case rosse
case rosse

La Gaim e il consorzio “Terra dei due mari” hanno presentato ricorso contro il Comune di Gaeta per chiedere l’annullamento previa sospensione della nota amministrativa, settore Urbanistica e assetto del territorio, con la quale è stata dichiarata improcedibile la richiesta di Programma Integrato di Intervento e di ogni altro atto antecedente o conseguenziale.

Il tribunale amministrativo di Latina ha, però, respinto l’istanza delle ricorrenti.


In particolare la Gaim ripercorrendo le varie fasi ha ricordato nella sua istanza come abbia acquistato l’ex vetreria, l’Avir, il 28 dicembre del 2001, dismessa a fine degli anni ’70; che il complesso è costituito dallo stabilimento industriale e da abitazione che all’epoca erano destinate ai dipendenti dell’ex vetreria, poste in fabbricati ricadenti nella zona B1, denominate “case rosse”. Per un’estensione complessiva è di 25.700 metri quadrati, 24.600 vengono classificati come zona “grandi industria”.

Il ricorrente specifica che dopo aver ottenuto i titoli abilitativi ha ristrutturato le case rosse, mentre per la zona “grande industria” ha adottato una serie di iniziative per riqualificare il sito, in particolare ha costituito il consorzio denominato “Terra dei due mari” per un intervento di riqualificazione presentando al Comune di Gaeta istanze di Programmi Integrati di Interventi.

Richieste che il Comune rigettava adducendo una serie di presupposti tra i quali, il mancato pagamento delle spese di istruttoria, mancato adeguamento del Programma alle integrazioni nel frattempo chieste dal settore Urbanistica e al contenuto di apposita delibera consiliare, la numero 99 del 2009, la sottoposizione dell’area al sequestro preventivo disposta dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Latina per una presunta lottizzazione abusiva.

Ma è contro tale rifiuto che la Gaim ha presentato ricorso al Tar. Istanza che il giudice amministrativo ha ritenuto di dover rigettare intanto perché, nel caso in cui il provvedimento amministrativo sia sorretto da una pluralità di motivazioni, secondo il principio della resistenza, la validità anche solo di una delle argomentazioni poste a sostegno del provvedimento amministrativo è sufficiente a sorreggerne il contenuto.

E per quanto riguarda le “carenze” registrate da parte della ricorrente, proprio quest’ultima riteneva che si potesse risolvere il problema non con la presentazione degli elaborati chiesti dal Comune, ma con una successiva – conseguente cioè alla presentazione del programma – imposizione unilaterale di obblighi ad opera della pubblica amministrazione.

Il giudice amministrativo ha ritenuto che poiché la ricorrente non ha ottemperato alle prescrizioni indicate, l’amministrazione non ha potuto fare altro che respingere l’istanza. E così ha fatto il Tar.

 SENTENZA TAR

*Il Comune di Gaeta*
*Il Comune di Gaeta*

E sempre oggi il tribunale amministrativo ha pronunciato un’altra sentenza proposta dalla Gaim nei confronti del Comune per chiedere l’annullamento della delibera di Consiglio comunale con la quale ha escluso l’ex vetreria dall’applicazione del cosiddetto Piano casa e della delibera di Consiglio numero 46 del 2012 che ha ad oggetto la revoca della precedente delibera consiliare e l’individuazione di nuovi criteri per la riqualificazione dell’ex Avir.

Anche in questo secondo caso il giudice amministrativo ha fatto sue le posizioni assunte dal Comune e ha rigettato ricorso e motivi aggiunti.

SENTENZA TAR