IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, I CARABINIERI ESEGUONO SEI ARRESTI

carabinieri-fondiAGGIORNAMENTO – Una coppia è stata arrestata a Fondi dai Carabinieri della locale stazione per una serie di reati a loro carico tra i quali figurano, tra l’altro, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, falso, ricettazione.

Si tratta di C.B., classe 1981, e di sua moglie, M.K., 25enne, entrambi di origine marocchina che da quattro anni si erano trasferiti a vivere a Fondi dove svolgevano l’ufficiale attività di venditori ambulanti. Il marito, trasferito presso la casa circondariale di via Aspromonte a Latina, e la donna, assegnata ai domiciliari, facevano parte di un’organizzazione, della quale sono stati contemporaneamente arrestati quattro affiliati dai Carabinieri di Cancello di Cisterna (NA) per gli stessi capi di imputazione.


Nell’ambito delle lunghe e meticolose indagini, fatte di intercettazioni, appostamenti e pedinamenti – come si è appreso nell’ambito degli inquirenti campani – sono stati rinvenuti circa tredicimila documenti atti a certificare identità false degli intestatari per i quali sarebbero state usate.

Si tratta di patenti, carte di identità, passaporti italiani ed esteri, permessi di soggiorno italiani ed internazionali, carte di circolazione per automezzi, insieme ad altri modelli utili per attribuire dati anagrafici diversi da quelli reali alle persone cui sarebbero state intestate. Prezioso, è stato sottolineato nella conferenza stampa tenuta dai vertici dell’Arma competenti per l’operazione, l’apporto delle indagini portate avanti dai militari della stazione di Fondi e coordinate dal luogotenente Emilio Mauriello, Dalle risultanze è emerso che la coppia di marocchini arrestata rappresentava i referenti dell’organizzazione per l’intera provincia di Latina.

Le indagini avevano preso il via due anni fa dai Carabinieri di Castello di Cisterna di un gran numero di modelli in bianco utili alla certificazione dell’identità di soggetti che volevano aggirare i controlli mirati a individui già segnalati.

“Ci sono costate tempo, energie e risorse – hanno evidenziato i dirigenti dell’Arma campana – ma i risultati raggiunti hanno confortato le speranze riposte nelle aspettative degli inquirenti. Adesso c’è da completare il lavoro, operando in quelle direzioni che potrebbero far emergere ulteriori complici o fiancheggiatori dell’attività criminosa”.

Per quanto riguarda le indagini che verranno portate avanti nell’ambito pontino, si punterà a individuare quanti soggetti abbiano potuto godere della falsa identità certificata a Fondi e negli altri trentadue centri della provincia dove si percepisce in maniera palpabile il fenomeno dei flussi sempre crescente di facce nuove che compaiono in più di qualche paese per poi far perdere le loro tracce dopo soli pochissimi giorni.