GAETA, PERICOLOSA LA STATUA DI SAN NILO NELLA VILLETTA DI SERAPO

*La statua di San Nilo nella villa di Serapo*
*La statua di San Nilo nella villa di Serapo*

Nicholas Green era un bambino di 7anni barbaramente ammazzato nell’ottobre del 1994 a Messina dopo un agguato per opera di due giovani assassini che scambiarono l’auto su cui viaggiava per quella di un gioiellere da rapinare. E proprio al piccolo Nicholas è intitolata la villetta di Serapo a Gaeta, anche perché, insieme alla sua famiglia, quell’estate Nicholas l’aveva passata in villeggiatura in giro per l’Italia. Perciò la decisione di dedicare a lui il parco per bimbi sul litorale di Serapo, durante l’amministrazione D’Amante dopo l’enorme eco nell’opinione pubblica.

Eppure oggi, all’interno del parco, recentemente riqualificato, c’è una statua di San Nilo. Altro personaggio di conclamato spessore, religioso, legato a Gaeta, tuttavia in un luogo dedicato a un piccolo grande eroe dei nostri tempi. Nicholas infatti salvò la vita di sette italiani, più altri due che recuperarono la vista, grazie all’espianto dei suoi organi voluto dai suoi genitori che, per questo motivo, ricevettero la medaglia d’oro all’onor civile. Eppure nessuna targa, nessuna statua e solo il ricordo di qualcuno onora la memoria del piccolo statunitense, transitato in Italia.


Come pure di transito è stato lo stesso San Nilo, appena dieci anni a Gaeta, come eremita peraltro, e rilanciato nella fama solo negli ultimi anni grazie alle attività folcloristiche e pastorali di don Antonio Cairo e ora dalla volontà dell’amministrazione comunale di onorare la memoria del santo stanziatosi proprio in quel tratto di lungomare. In molti hanno tuttavia storto il naso facendo notare la pericolosità della statua, traslata dalla parrocchia all’interno del parco, la cui posizione e conformazione rappresenta effettivamente un concreto pericolo.

Come quello del basamento in roccia viva e spigolata. E in effetti qualcosa non torna. Basta guardare la relazione tecnica del Comune riguardo all’intervento per notare delle incongruenze. Nella relazione è infatti specificato come quel basamento debba essere in marmo bocciardato e con angoli smussati e arrotondati, e non come oggi realizzato. Tuttavia il parere paesistico risulta favorevole e sottoscritto dai tecnici del Comune che, anch’essi, tuttavia, si basano sulla descrizione originaria del progetto che vede, come detto, un basamento dal rischio estremamente meno impattante sull’incolumità dei bambini rispetto a quello effettivamente realizzato per sostenere la statua bronzea di 2 metri.