CISTERNA DI LATINA, SCIOPERO DI QUATTRO ORE ALLA SELEX

selex_commsSi è tenuto oggi lo sciopero di 4 ore, accompagnato dal presidio davanti allo stabilimento, indetto dalle categorie nazionali di Fim, Fiom e Uilm a seguito dell’incontro avvenuto giovedì 6 giugno nel quale l’azienda ha presentato al sindacato i numeri, in termini occupazionali, del piano di riorganizzazione di tutto il gruppo.

Un piano che prevede, oltre alla conferma degli esuberi già dichiarati negli incontri precedenti di 1938 lavoratori su tutto il territorio nazionale, anche l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria collettiva per 24 mesi nell’ordine di 4 ore settimanali per i restanti 10784 dipendenti, e ulteriore utilizzo dello strumento della cassa integrazione ordinaria, nei vari siti, per gestire situazioni contingenti di vuoto lavorativo.


In modo particolare nel sito di Cisterna di Latina, che comprende 557 dipendenti, oltre alle 21 eccedenze già gestite con i precedenti accordi, ne vengono dichiarate ulteriori 84 arrivando a un totale di 105.

Ulteriore elemento di aprensione sono le ore di cassa che verrebbero utilizzate per un ammontare di 4.486.144 che tradotte in forza lavoro corrispondono a circa ulteriori 1000 esuberi a livello nazionale (su Cisterna ulteriori 50 unità circa).

*Tiziano Maronna*
*Tiziano Maronna*

“Questo piano di riorganizzazione mette in evidenza che di industriale c’è poco, e appare più di facciata per l’esterno quasi nel tentativo di riorganizzazione esclusivamente finanziaria. Come Fiom Cgil – dichiara Tiziano Maronna, segretario generale Fiom Cgil – Latina – respingiamo la proposta dell’azienda ribadendo la volontà di affrontare una discussione che preveda l’utilizzo di strumenti che non penalizzano i lavoratori e ribadiamo la volontà di cercare una condivisione del piano di riorganizzazione e degli strumenti per supportarlo con il minor impatto possibile per i lavoratori di Selex Es, uno strumento utile all’obbiettivo, ad esempio, potrebbe essere l’utilizzo dei contratti di solidarietà”.

In questa particolare situazione non puo mancare l’intervento del governo sulla capogruppo Finmeccanica e l’intervento delle Regioni che dovrebbero in tal senso riconvocare urgentemente la conferenza Stato – Regioni.