GAETA, I CARABINIERI INDAGANO SUI NUOVI PONTILI ALLA BASE NAUTICA FLAVIO GIOIA

base nauticaI carabinieri di Gaeta hanno aperto una indagine sulla base nautica Flavio Gioia. I militari dell’Arma hanno preso possesso di una serie di documenti relativi a delle procedure di installazione di alcuni nuovi pontili sullo specchio acqueo della darsena.

Gli inquirenti stanno scandagliando i passaggi amministrativi relativi alle procedure di richiesta e installazione delle nuove strutture. Tuttavia le indagini sono solo nella loro prima fase iniziale e quindi si stanno studiando minuziosamente tutti i passaggi. Ma nonostante questo primo e preliminare avvio investigativo delle indagini, che non per forza porteranno a qualche esito illegittimo, il fatto da analizzare è abbastanza chiaro. Perché i carabinieri sanno della forte volontà da parte dei vertici della base di ampliare la struttura al fine di realizzare l’agognato porto turistico. Un obiettivo storico, tanto voluto, che si potrebbe raggiungere anche con mezzi non legittimi.


E allora subito strana è apparsa agli inquirenti la doppia autorizzazione, con duplice diversa motivazione, che dalla base hanno chiesto al Comune. In un primo momento infatti arriva alla pubblica amministrazione una richiesta di installazione di tre pontili.

Nel frattempo l’organo preposto a decidere, ovvero l’Autorità portuale, non lo fa, anche perché non viene emesso nessun parere dagli altri due organismi titolari di competenze direttamente dirimenti sull’esito del rilascio dell’autorizzazione: il Comune e la Capitaneria di Porto. Insomma tutto tace. Allora secondo una prima e sommaria ricostruzione che va quindi tutta verificata, passa solo poco tempo fino a quando dalla base nautica arriva una nuova comunicazione, e in questo caso non si tratta di una richiesta ma di un semplice avviso, secondo il quale dalla Flavio Gioia si informa il Comune che si stanno per installare dei pontili che servirebbero per svolgere un progetto scientifico finalizzato a testare l’utilizzo di alcuni materiali, probabilmente proprio nell’uso di pontili a mare.

In sostanza dove non sono bastate le regolari procedure burocratiche, si sono cercati degli escamotage utili a intraprendere la medesima strada senza ritorno di un graduale ma costante ampliamento dell’intera struttura per approdare alla realizzazione di un ampio attracco da diporto turistico con la scusa della ricerca scientifica.

I carabinieri stanno cercando di capire l’esistenza di eventuali irregolarità in questa installazione, a prescindere dal motivo, che di fatto ad oggi non hanno ricevuto alcun via libera né dall’Autorità portuale, né dal Comune e né dalla Capitaneria di Porto. Pare inoltre che gli stessi pontili sarebbe più lunghi e più larghi delle dimensioni prescritte. Le indagini sono appena iniziate e resta per ora impenetrabile la cortina alzata per occultare l’effettivo consumo di un reato.