NUOVO CROLLO A VENTOTENE

Circa cinquanta metri cubi di falesia sono crollati a Cala Battaglia a Ventotene nella notte tra domenica e lunedì a causa di una frana. I detriti sono andati a coprire delle grotte naturali sottostanti. Un nuovo crollo, quindi, dopo altri già registrati negli scorsi mesi e che accende ancora i riflettori sull’isola verde dove il 20 aprile di un anno fa, per un crollo a Cala Rossano, trovarono la morte due giovanissime romane in gita con la scuola: Sara Panuccio e Francesca Colonnello. Nei giorni scorsi alcune mamme di Ventotene avevano fatto recapitare una lettera ai genitori delle due ragazze scomparse:

“Scrivere del dolore è difficile e descriverlo più ancora, i sentimenti che proviamo sono complicati da far capire. Spiegare a un genitore che ha perso una figlia… dire del vuoto che lascia l’impotenza è complicato dire quanto siamo vicini al suo dolore è banale e che il dispiacere per una tragedia immensa ci ha veramente toccato nel profondo sembra così inutile e scontato. Abbiamo aspettato che il tempo lenisse un poco il grande dolore e che il clamore si placasse per cercare di avvicinarci a voi con delle semplici parole che speriamo possano entrare nel vostro cuore. Noi siamo solo delle “mamme” ma come tali sappiamo l’importanza della parola “perdere”, perdere un figlio la cosa più importante al mondo perdere tutto! La rabbia, il rancore, purtroppo non servono a riportarle nelle vostre case nei loro letti nelle vostre vite ora vuote ma sicuramente loro sarebbero felici di vedervi sereni e forti. Da lassù vi sorridono con amore e vi accompagnano nella vita difficile e dolorosa di tutti i giorni. Non fate strumentalizzare il vostro dolore da gente che senza scrupoli pensa solo ad aizzarvi contro chiunque senza remore, pur di fare spettacolo! Cercate di trovate un poco di serenità e di pace nel loro ricordo, noi ve lo auguriamo con tutto il cuore. Vogliamo dirvi che tutti i Ventotenesi hanno pianto con voi e non vi hanno dimenticato né hanno dimenticato le vostre figlie, sono e siete nel cuore di tutti noi indistintamente. Un grande abbraccio”.
a cui aveva replicato il padre di Sara, Bruno Panuccio:
Bruno PANUCCIO

“Questa lettera ci è giunta dattiloscritta senza alcuna firma a mezzo raccomandata. Il mittente dichiarato sulla busta è Regina Guerini, di Ventotene .


Il fatto che ci sia giunta non tramite posta ordinaria ma a mezzo raccomandata, che non sia un manoscritto e che non vi sia apposta alcuna firma da parte delle cosiddette “mamme”, è stato il primo campanello d’allarme, ma la puzza e il disgusto hanno invaso ancor prima del cervello il mio cuore . In pochi minuti tramite una elementare ricerca ho scoperto che la sig.ra Regina Guerini è un consigliere comunale di maggioranza del comune di Ventotene , basti leggere le delibere del consiglio comunale che sono atti pubblici, molto vicina quindi all’ancora sindaco Assenso indagato per la morte di mia figlia Sara e di Francesca, oltre che per il ferimento dei loro compagni Athena e Riccardo.
Non posso affermare con certezza quanto sia o meno una lettera a carattere privato, a me come agli altri ha dato molto fastidio riceverla e mi ha dato l’impressione invece di una missiva il cui mittente reale e originario sia un’istituzione pubblica. L’asetticità della forma, l’aver chiamato mia moglie Casiana come da documento ufficiale e non Martina come la conoscono tutti, l’aver sbagliato il cognome della mamma di Francesca, l’aver omesso il nome del papà di Athena, l’essersi invece ricordati di inserire i genitori di Riccardo che in quest’anno è pressoché scomparso dal ricordo dei media e della gente in virtù del fatto che perlomeno a livello fisico ne è uscito quasi indenne sono tutti elementi che danno da pensare .
Ho meditato per giorni se valesse la pena dare risposta o ignorare questa lettera, alla fine ho deciso di scrivere perché tutti sappiano ed ognuno tragga le proprie considerazioni .
Tralascio qualsivoglia commento per non essere offensivo e volgare sulla parte emozionale del testo con la sola dichiarazione che sia vergognoso da parte del mittente, chiunque sia, poter giudicare le nostre famiglie animate da rancore, noi chiediamo solo sia accertata la verità anche come cittadini di questo paese, la verità sulle responsabilità della tragedia che taluni cercano di occultare sotto il nome di tragica fatalità.
Trovo vergognoso affermare che il tempo trascorso abbia lenito il nostro dolore e ci veda ora forse più sereni… se proprio vi interessa saperlo per quel che mi riguarda ogni giorno che passa l’assenza di mia figlia Sara non fa altro che acuire maggiormente il nostro dolore e con questo penso di interpretare anche il pensiero dei genitori di Francesca, l’unica differenza è che stiamo sempre più imparando a conviverci ma ciò non è certo di consolazione …
La cosa che più mi ha fatto schifo, questo è il termine appropriato, è il messaggio cardine che mi avete inviato “Non fate strumentalizzare il vostro dolore da gente che senza scrupoli pensa solo ad aizzarvi contro chiunque senza remore pur di fare spettacolo!”.
E’ tutta qua la vostra lettera, è solo questa l’unica preoccupazione per la quale siamo stati raggiunti da queste vergognose 5 raccomandate il cui costo dell’invio sarebbe curioso sapere se forse sia stato iscritto tra le spese postali pubbliche o abbiate organizzato una piccola colletta privata in ufficio o solo uno si sia fatto carico di aprire il portafoglio.
Ci avete praticamente invitato a fare silenzio con i media in prossimità del 20 aprile prossimo, perché forse temete che in relazione al primo anniversario dalla morte delle nostre ragazze molto probabilmente si riaccenderanno i riflettori su questa triste vicenda.
Se in questo momento non avevo alcuna intenzione di esprimere pubblicamente alcun pensiero, e questa a quanto pare è la vostra speranza, con il vostro comportamento avete prodotto l’effetto opposto.
Sia ben chiaro che io sono l’unico a decidere se e quando sarà il momento di metterci una pietra sopra, le vostre pietre le avete già poste sulle nostre figlie chiudendo i loro occhi la loro vita per sempre!
La stagione turistica è alle porte, siete in trepida attesa di vendere il vostro falso amore per la natura e l’ambiente ad altri studenti ignari del fatto che Ventotene è un’isola che oggigiorno non ha nulla da offrire se non un enorme cantiere a cielo aperto omettendo magari come in passato la reale pericolosità dei luoghi che invece di salvaguardare e tutelare per la loro antica bellezza sono stati letteralmente stuprati dal cemento e dall’abusivismo edilizio che è stato a livello morale ed economico il voto di scambio e fonte di ricatto vincolante per il rapporto cittadino–amministrazione.
Trovo vergognoso ed offensivo da parte del mittente insinuare che io sia stato strumentalizzato dai media, fino ad oggi credo di esser riuscito a gestire, seppur a fatica , i rapporti con tv e giornali senza mai lasciarmi andare ad inutili piagnistei, il patto con i giornalisti è sempre stato chiaro: niente spettacolarizzazione del dramma, voi neanche immaginate a quante trasmissioni con audience maggiore ho rifiutato di partecipare per non essere strumentalizzato, chi vuol parlare con me di Sara e Francesca sa bene che l’argomento principale sono i dati emersi ed inoppugnabili, altrimenti non se ne fa niente.
L’ultimo pensiero è per i cittadini e ancor più per le mamme di Ventotene che non si riconoscono nello scritto che ci è stato inviato, credo abbiano offeso anche voi nel coinvolgervi in questa vergognosa lettera, spero troviate la forza di alzare per una volta la vostra voce… e so che ce ne sono, contro chi fa strumento della vostra persona per perpetrare l’ennesima vergogna sulla vostra isola. Lascio ad ognuno le proprie considerazioni e commenti”.