***video***FONDI: INVESTI’ ANZIANO IN BICICLETTA CON LO SCOOTER. INDIVIDUATO IL PIRATA DALLA MUNICIPALE


Individuato il giovane che, a Fondi, venti giorni fa, investì con un motorino truccato un anziano meccanico e fuggì, dopo aver staccato la targa dal mezzo investitore, nel tentativo di sfuggire alla sua individuazione. Le intense e laboriosamente insolite ricerche effettuate dalla Polizia Locale di Fondi hanno portato agli esiti sperati. Li ha illustrati, nel corso di una conferenza stampa, presso il suo ufficio, il colonnello Mauro Renzi, responsabile del corpo dei Vigili Urbani di Fondi, che ha spiegato, tappa dopo tappa, il meticoloso lavoro svolto, sottolineando, soprattutto, che “si è puntato a una lezione di monito preventivo per i giovani, spesso, vittime, come nel caso specifico, di furfanti che, tramite Internet, gabbano allocchi e sprovveduti, coinvolgendoli, loro malgrado, in situazioni di cui debbono, poi, risponderne penalmente”. Il racconto del col. Renzi ha dapprima ripercorso la dinamica dell’investimento del meccanico 72enne, Paolo Parisella, in via Sorgente Vitruvio, nel tardo pomeriggio di metà ottobre. L’investitore, un giovane,con cinica freddezza, ha staccato la targa del motorino e si è dato alla fuga nei vicoli della Portella, zona centrale della città, incurante del ferito che giaceva a terra. L’intervento della pattuglia dei Vigili Urbani, oltre a soccorrere il Parisella, è servito a recuperare il motorino e a porlo sotto sequestro, per iniziare subito le indagini del caso. Si è così potuto appurare che il “Cinquantino” della marca Aprilia era stato modificato e che vi era stato montato un motore di una Yamaha 500, motore acquistato via Internet dal proprietario, che è un amico dell’investitore, al quale il mezzo era stato incautamente prestato quella sera. La matricola abrasa ha impedito di risalire al rivenditore o al proprietario, qualora si fosse trattato di merce rubata, del motore Yamaha, per cui le ricerche della Polizia Locale hanno seguito due piste: l’Aprilia, che aveva venduto il “Cinquantino” e addirittura la casa madre della Yamaha, per addivenire all’individuazione dei vari passaggi. Alla fine, senza riuscire a dare un volto al rivenditore del motore da 500 cc (che era sceso a Fondi a vendere “de visu” la merce contattata via Internet e del quale l’improvvido acquirente non si era peritato di tenere per sè la copia di un documento, nè un numero di cellulare) gli agenti del col. Renzi hanno individuato l’investitore e l’amico che gli aveva prestato il motorino truccato. “Si tratta -ha sottolineato Renzi- di due giovani lavoratori, incensurati e senza grilli per la testa, appartenenti a famiglie che mai hanno avuto a che fare con la Giustizia. A loro carico imputazioni soprattutto per la faciloneria giovanile: diversa destinazione d’uso di un mezzo acquistato con una certa cilindrata; guida senza l’adeguata patente per un motociclo di una cilindrata che richiede un “permis de conduire” diverso dal patentino posseduto; fuga e mancata assistenza di ferito in seguito a investimento provocato dallo stesso interessato. Insomma -ha concluso Renzi- non abbiamo perseguito una politica di repressione dopo lo spiacevole sinistro, ma un’autentica lezione che serva ai giovani che incautamente si affidano agli imbroglioni della rete e a quanti sono causa del proprio stesso male con iniziative che si ritorcono contro la loro integrità fisica e quella degli altri”