GAETA, SPRECHI E ILLUMINAZIONE PUBBLICA: A OGNI AMMINISTRAZIONE IL SUO LAMPIONE

Ancora lampioni in arrivo a Gaeta. Questa volta su via Europa dove però i residenti non l’hanno presa troppo bene. Le nuove installazioni, infatti, arrivano quasi a toccare i balconi. Questione di centimetri. Chi se li è già visti posizionare, li può toccare con un braccio. Con tutti i rischi che ne derivano nel caso in cui perdessero corrente.

Alcuni dei residenti proprio per questo si sono recati dall’assessore ai lavori pubblici Cristian Leccese a chiedere spiegazioni ottenendone qualcuna dopo aver “minacciato” una richiesta di accesso agli atti.


L’amministrazione Mitrano, a ogni modo, non è l’unica a essere preoccupata dell’illuminazione delle proprie strade e marciapiedi. E, soprattutto, della sicurezza dei suoi cittadini che non sia mai inciampino in qualche mattonella sollevata o tombino.

A ben vedere, quando il governo Monti ha annunciato tra i provvedimenti relativi alla legge di stabilità l’intenzione di ridurre in modo significativo i consumi di corrente elettrica per lilluminazione pubblica durante le ore notturne, bocciata in commissione ambiente, forse deve aver pensato proprio a Gaeta. Qui più che altrove, infatti, le amministrazioni che si sono succedute negli anni, hanno avuto una particolare ispirazione nella scelta dei lampioni per l’illuminazione.

E’ quasi un viaggio nel tempo andarli a ritrovare e nemmeno troppo difficile in realtà: basta alzare gli occhi. Senza alcun criterio di estetica, di utilità o di semplice posizionamento, infatti, di volta in volta sono stati inseriti nel paesaggio un po’ qui e un po’ là, alle volte, senza alcuna logica, anche uno vicino all’altro o nascosti all’interno della vegetazione. Probabilmente non era stato previsto che gli alberi diventassero così alti.

In un breve excursus si passa dai lampioni di lungomare Caboto, un palo e due braccia, installati dal sindaco Corbo, alle “bocce” tra le due edicole in zona cinema Ariston e sul lungomare Caboto davanti la darsena volute da D’Amante. E poi, ancora, i lampioncini stile vecchia Austria in via Annunziata sotto l’amministrazione Magliozzi e, più recenti, quelli installati dal sindaco Raimondi da Piazza della Libertà fin sotto il Comune.

Di rimuovere quelli più datati, poi, non pare proprio ci sia l’intenzione. A quello ci pensa il trascorrere del tempo che, complice una manutenzione che è ottimistico definire insufficiente, li ha privati delle lampadine o delle plafoniere. Talvolta di tutte e due insieme lasciando i fili elettrici a penzolare al vento.