AGGIORNAMENTO – Nella trascorsa nottata, giungeva una telefonata presso il 113 della Questura di Latina, nella quale un uomo chiedeva disperatamente aiuto all’operatore perché stava molto male.
Mentre era al telefono però, l’uomo, a causa delle sue condizioni fisiche, non riusciva ad indicare il luogo esatto dove fosse, riuscendo solo a riferire che si trovava nella zona Nord di Terracina nei pressi del lungomare.
Nonostante l’esiguità delle informazioni ricevute, veniva immediatamente allertata una Volante del Commissariato di Terracina, i cui operatori, appresa la serietà delle condizioni disperate dell’uomo, iniziavano una meticolosa ricerca in tutte le stradine del lungomare site a nord della città. Nel mentre si effettuavano dette ricerche, che a causa del buio risultavano decisamente difficoltose, il personale della Sala Operativa della Questura di Latina comunicava altresì che l’uomo era certamente svenuto in quanto la telefonata era ancora attiva ma non si ricevevano più risposte dall’interlocutore.
In considerazione della situazione creatasi, gli Agenti di questo Commissariato decidevano di accendere le sirene della Volante, così da far udire il suono prodotto all’operatore del 113 e metterlo nella condizione di comprendere la distanza esistente tra essi e l’uomo che necessitava di aiuto.
Proprio grazie a questo escamotage, essi riuscivano ad individuare nei pressi di viale Circe, il corpo di un uomo riverso a terra, il quale appariva immediatamente in condizioni gravissime, con una copiosissima perdita di sangue dalla gamba destra, tanto da far ritenere che potesse avere recisa l’arteria femorale.
Le condizioni dell’uomo erano talmente critiche (un Terracinese di 42 anni) da indurre gli operanti, in attesa dell’ambulanza del 118 a fermare la perdita di sangue ed utilizzare una loro cintura per cingergli la gamba destra e rallentare così l’emorragia.
In detto frangente preziosa risultava altresì la collaborazione di un altro Agente, qui in servizio, abitante nei pressi sempre di viale Circe il quale, udite le sirene dell’auto di servizio, nonostante l’orario notturno usciva subito fuori da propria abitazione e coadiuvava i colleghi nell’attività di soccorso.
Proprio questa operazione, risulterà decisiva per la salvezza di A.M.; infatti, egli trasportato dopo poco dall’ambulanze del 118 chiamata presso l’ospedale di Terracina, veniva sottoposto ad immediato intervento chirurgico a causa di uno “shock emorragico da ferita alla coscia destra” al termine del quale veniva comunque dichiarato in prognosi riservata.
Dopo il decisivo aiuto fornito ad A.M., iniziavano gli accertamenti al fine di comprendere quanto accaduto e seguendo le tracce di sangue lasciate a terra dallo stesso, giungevano dinanzi ad una villa dove accertavano che egli, saltando la recinzione per cause in corso di accertamento, si procurava le lesioni sopra indicate.